Provincia, il 22% dei dipendenti ha più di 55 anni

Nei prossimi 10 anni in pensione un dipendente su quattro Duro Perini (Ipl): il blocco delle assunzioni è stato deleterio


di Francesca Gonzato


BOLZANO. All’amministrazione provinciale stanno venendo i capelli bianchi. Il personale è sempre più in là con gli anni. L’età media è di 47,1 anni (contro 43,6 dell’amministrazione del Tirolo). Ma fa ancora più pensare un altro dato: il 22,6 per cento del personale provinciale supera i 55 anni. «Nei prossimi dieci anni un dipendente su quattro andrà in pensione», annuncia Günther Sölva (Ufficio organizzazione e controlling). E nel 22,6% per cento complessivo del personale provinciale è compreso anche il dato record del 34,2 % di dipendenti amministrativi che superano i 55 anni.

Una forza lavoro di età matura porta esperienza, è una risorsa. Ma è evidente che pone anche problemi. Il primo è l’uscita imponente di dipendenti nei prossimi anni anticipata da Sölva. Come verrà gestita questa fase? Il ricambio verrà garantito e con quale qualità?

Come il mondo del lavoro privato, anche l’amministrazione provinciale è tenuta a gestire questa fase. Si chiama «Age Management» ed è una consapevolezza alle prime battute in tutta Italia. «Potenziare anziché rottamare» è il titolo del convegno che si è tenuto ieri all’Eurac, organizzato da Provincia, Ipl ed Eurach Research, che ha posto a confronto esperienze in Alto Adige, Trentino e Tirolo.

Francesco Marcaletti (International University of Catalonia) è stato esplicito: l’Age Management in Italia coinvolge una manciata di aziende sia private che pubbliche. Tra queste, l’amministrazione provinciale di Trento è un punto di riferimento, perché in fase avanzata. E il convegno di ieri, è un segnale importante per Bolzano, perché l’amministrazione provinciale ha iniziato a lavorare sul tema. Ne hanno discusso, tra gli altri, l’assessora Waltraud Deeg e il direttore generale Hanspeter Staffler.

Il personale provinciale invecchia velocemente. «Con il trend attuale, l’età media dei dipendenti aumenterà di sei mesi ogni anno», considera Sölva. Dal 2000 l’età media è cresciuta di 8,6 anni, arrivando agli attuali 47,1.

Il personale più giovane si trova nei vigili del fuoco (5% over 55 anni), seguiti dalle scuole di musica (13,3% over 55) e scuole delle infanzia (14,1%). L’età massima, oltre al personale amministrativo (34,2 over 55 anni) riguarda l’amministrazione provinciale in senso stretto (24,2%) e il servizio strade (23,6%). Riassume Staffler: «Il punto è come fare in modo che collaboratori con più di 60 anni lavorino traendo soddisfazione, ma anche come fare tesoro della loro esperienza fino all'ultimo giorno di lavoro». L’intervento di Stefan Perini (direttore dell’Ipl, Istituto promozione lavoratori) è andato dritto al punto: «L'invecchiamento è più pronunciato di quanto si pensi. I dirigenti hanno ancora troppe poche basi conoscitive e strumenti per un moderno management del personale. Dal punto di vista della demografia organizzativa, il blocco alle assunzioni è stato deleterio». Tra gli spunti suggeriti da Perini, «atteggiamento positivo verso le persone in età lavorativa avanzata. Aumentare l'attrattività dell'amministrazione provinciale. Eliminare il blocco alle assunzioni. Ridefinire il processo di reclutamento». Staffler ha indicato come molto importante che vi sia attività di «mentoring» da parte di chi va in pensione: «Interessante l'esperienza di affiancamento di 6 mesi prevista in Tirolo per gli avvicendamenti nei posti chiave». I trentini Luca Comper e Stefania Allegretti hanno illustrato il loro Piano strategico di valorizzazione delle risorse umane, che contiene misure molto avanzate, come il telelavoro al 10%.

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