Raduno di estrema destra con trenta altoatesini

La Digos di Bolzano ha acquisito i documenti, ora in possesso del Ministero La denuncia è del gruppo «Antifa»: postate le foto di tutti i partecipanti



BOLZANO. L’evento s’è svolto qualche giorno fa a Themar, in Turingia. Un grande concerto dal titolo più che eloquente :«Rock gegen Überfremdung», rock contro la dominazione straniera, che ha richiamato nel piccolo centro del circondario di Hildburghausen centinaia di esponenti dell’estrema destra per quello che è considerato il più grande raduno neonazista di quest’anno, in Germania. Un evento a cui hanno partecipato centinaia di “teste rasate” e tra loro anche una trentina di estremisti altoatesini. A rivelarlo è il gruppo antifasciscista Antifa che sul blog antifameran.blogspot.it che monitora costantemente i movimenti nel vasto e variegato universo dell’estrema destra e che, con preaccupazione, sottolinea come la presenza degli estremisti sudtirolesi al raduno in Turingia sia la più elequente delle conferme sui legami esistenti tra i gruppi neonazisti italiani e tedeschi. Sempre su antifameran.blogspot.it sono stati pubblicati i nomi dei naziskin nostrani e le foto in cui compaiono alcuni di loro, scattate a margine dell’evento. Si tratta di un nutrito gruppo di giovani di Foiana, Naturno, Tesimo e Scena con ruoli e storie diverse all’interno del movimento, alcuni già finiti all’onore delle cronache in occasione dell’operazione Odessa, che nell’aprile del 2008 portò in carcere 16 ragazzi - gli indagati furono un centinaio - accusati di una ventina di aggressioni a italiani ed extracomunitari. A Themar erano presenti anche esponenti del gruppo “Veneto Fronte Skinhead”di Sinigo e Merano a conferma che in Turingia l’esibizione di una dozzina di rockband neonaziste e negazioniste, più che un appuntamento musicale è stato sostanzialmente un appuntamento politico per mandare chiari messaggi sull’unità dell’estrema destra tedesca e italiana e, in particolare, per confermare i forti legami con i neonazisti del Burgraviato. Il grande raduno, ampiamente pubblicizzato online, non è sfuggito agli investigatori della Digos. Bocche come sempre cucite, ma è certo che la segnalazione del raduno e dei partecipanti italiani è stata inoltrata a livello centrale della Digos stessa. Da punto giudiziario, però, non vi sarebbe alcun elemento su cui procedere, anche perché il comportamento dei giovani fotografati in Turingia sarebbe stato ineccepibile. Lo confermerebbe il fatto che le autorità tedesche, sempre molto attente a questo tipo di avvenimenti e sempre in contatto con quelle italiane, non hanno preso alcun provvedimento nei confronti dei partecipanti al confronto. In Germania, proprio perché il problema dei gruppi neonazisti e negazionisti rappresenta un tema da sempre molto sentito, non c’è alcuna tolleranza nei confronti di chi espone simboli nazisti, indossa capi con scritte o immagini nostalgiche o si esibisce nel saluto nazista. A Thamer nessun provvedimento è stato preso, nessuno è stato denunciato e questo lascia intendere che tutto sia sia mantenuto nei limiti della legalità. Resta, comunque, anche per Antifa la preoccupazione per la presenza degli altoatesini, a dimostrazione che certe ideologie sono particolarmente difficili da estirpare e che occorre mantenere sempre alta l’attenzione.

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