Reddito cittadinanza è un flop 

Aiuti a chi ha bisogno. In Alto Adige al Caaf della Cgil e al Caf della Cisl sono state presentate finora solo 35 domande Pirolo: «Molto più conveniente il reddito minimo di inserimento concesso dalla Provincia che però non è cumulabile»



Bolzano. tantissime richieste di informazioni, ma pochissime domande. com’era facilmente prevedibile in alto adige il reddito di cittadinanza, provvedimento bandiera assieme a quota 100 del governo lega-cinque stelle, si sta rivelando un flop. non perché qui non ci siano le persone che vivono nell’indigenza, ma perché i contributi concessi dalla provincia sono più convenienti.

Si può presentare la domanda dal 6 marzo e lo si può fare rivolgendosi ai caf, i centri di assistenza fiscale dei sindacati; alle poste oppure online.

Poche richieste

«All’inizio hanno preso appuntamento in sessanta - spiega Marco Pirolo, direttore della Servizi Cgil -; sono venuti nei nostri uffici, si sono informati sull’entità del reddito di cittadinanza e sui requisiti richiesti. Alla fine però hanno presentato la domanda soltanto in cinque (il dato è a livello provinciale, ndr)».

Motivo della scelta?

«Tutti gli altri beneficiano già o del reddito minimo di inserimento o del contributo all’affitto o di entrambi - spiega Pirolo - che non sono cumulabili con il reddito di cittadinanza. O si sceglie uno o si sceglie l’altro. E sono più vantaggiosi i contributi previsti dalla Provincia. In questi giorni hanno chiesto appuntamento altre trenta persone, ma è facile prevedere che poi la domanda la faranno in pochi».

Anche al Caf della Cisl tante telefonate per chiedere informazioni, solo pochi però hanno deciso di presentare la domanda: «In tutto finora - spiega Daniela Bernardi, responsabile fiscale del Caf Cisl di Bolzano - una trentina di persone, non di più». Sia i sindacati che l’Inps stimano che in Alto Adige non saranno più di 1.500-2.000 i richiedenti.

La spiegazione - come detto - sta nel fatto che è più vantaggioso il reddito minimo di inserimento che la Provincia eroga ormai da anni.

I contributi

Ecco le cifre: un single può arrivare a percepire fino ad un massimo di 600 euro al mese con il reddito minimo di inserimento, somma alla quale si possono aggiungere altri 400 euro come contributo alla locazione. Complessivamente dunque si può arrivare a superare i mille euro. Mentre con il redditto di cittadinanza, introdotto da poco a livello nazionale, si arriva al massimo a 780 euro. Inoltre - dicono gli addetti ai lavori - l’accesso e la gestione del reddito di cittadinanza è complesso e macchinoso. Sono diversi anche i requisiti: per il reddito di cittadinanza servono 10 anni di residenza; mentre per il reddito minimo di inserimento provinciale è sufficiente un anno di residenza per italiani e comunitari e cinque anni per gli extracomunitari.

I beneficiari del reddito minimo di inserimento sono circa 3.500 e la Provincia per questa voce spende ogni anno in media 8 milioni di euro; i beneficiari del contributo alla locazione sono 13.500 e la spesa ammonta a 39 milioni.













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