Restaurato e riaperto Ortisei festeggia il nuovo Costa Mula

É tornato a splendere il rifugio storico sulla pista del Seceda I lavori effettuati senza intaccare la struttura originale


di Daniela Mimmi


ORTISEI. Due giorni di festeggiamenti, sabato e domenica scorsi, per l’inaugurazione del nuovo rifugio Costa Mula, a metà del lungo pistone che dal Seceda arriva fino a Ortisei. E proprio da Ortisei, a piedi o in taxi (la strada che conduce al rifugio è accessibile solo ai residenti della zona, ma ci si arriva agevolmente con gli sci ai piedi) sono arrivati davvero in tanti, a “occupare” pacificamente i tanti spazi ricavati dall’antico maso. E s’è mangiato, bevuto bene, ballato e sentito musica dal vivo.

A fare gli onori di casa, Manuela e Arno Mahlknecht, i due giovani gardenesi che hanno ristrutturato l’antico maso per farne un rifugio stupendo, in cui il vecchio convive, e molto bene, con il nuovo e le pietre si sposano al legno, l’illuminazione moderna s’intona con gli antichi lampadari e le tantissime candele. Ma non solo: nel piano di sopra si possono vedere le gare di coppa del mondo di sci, ma anche video o documentari sul maxischermo in HD, dotato di un futuristico impianto audio. Inoltre a breve, arriverà anche il collegamento wi-fi gratuito a disposizione di tutti gli ospiti.

«Il progetto è dell’ingegner Sigfried Comploj di Ortisei, che ha lavorato a stretto contatto con i responsabili delle Belle Arti e con la Gläserer, una ditta specializzata proprio nel recupero di vecchi castelli. Non abbiamo avuto grossi problemi burocratici, ma abbiamo dovuto rispettare le regole imposteci senza toccare la struttura originale all’esterno, e anche all’interno il maso mantiene inalterate molte sue parti», commenta la coppia di “padroni di casa”. Il tetto è stato rifatto, ma quello antico è quello che fa da soffitto alla sala al secondo piano. Il pianterreno è un susseguirsi di piccole stanze, in cui sono rimaste le antiche e basse entrate, una serie di angoli raccolti che rispettano la privacy, tavolini e seggioline, ma anche la vecchia stube con tanto di immancabile stufa, e addirittura la vecchia cucina.

In tutto, i lavori sono durati due anni. Il maso Costa Mula, dipinto da quasi tutti i pittori locali perchè uno fra i più belli e antichi di tutta la Val Gardena, porta una impegnativa data di nascita: 1608. Da allora è stato quasi sempre proprietà della famiglia Moroder, che poi da lì si è sparpagliata nella valle, ma da alcuni anni era abbandonato a se stesso e alle intemperie. I due coraggiosi Mahlknecht lo hanno riportato a nuova vita, affrontando costi non indifferenti.

«Recuperare un’antica struttura è un’operazione affascinante, ma costa il doppio della costruzione di una nuova», ci dicono i gestori. Ma loro, oltre che coraggiosi, sono fiduciosi. «Il rifugio sarà aperto tutto il giorno e tutti i giorni, una volta o due alla settimana anche di sera - aggiungono -. In tutto può contenere 120 persone e fuori abbiamo due terrazze sempre al sole. La cucina offre piatti tirolesi ma anche raffinati e più moderni. Sarà un punto di incontro per i locali e per i turisti, e soprattutto per gli sciatori che si tolgono gli sci davanti alla porta d’entrata».

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