Rosina, la signora delle taglie forti in pensione a 78 anni

Chiude venerdì la «Merceria Rosetta» di via Dalmazia «Ho iniziato a 16 anni: la licenza era un regalo di mio padre»


di Antonella Mattioli


BOLZANO. «Signora, è proprio decisa a chiudere: adesso dove andrò, io che uso le taglie forti?». In realtà Rosina Bettiol è tutt’altro che decisa: le viene il nodo alla gola quando deve dire alle clienti di una vita che venerdì sarà l’ultimo giorno della merceria Rosetta di via Dalmazia. Il negozio che ha cominciato a gestire a 16 anni, oggi ne ha 78; anzi, tra due mesi, saranno 79: lì dentro ha passato la bellezza di 63 anni.

Il contratto d’affitto scade a fine mese e il proprietario dei muri gliel’avrebbe rinnovato ancora per tanti anni, ma i figli Tiziano e Renzo l’hanno convinta che, anche per lei, è arrivato il momento di andare in pensione.

«Dopo tanti anni - dice - non è facile smettere da un giorno all’altro. Questo negozio è la mia vita: qui dentro sono passate intere generazioni che ho cercato di consigliare al meglio. Non solo di bolzanine: c’è chi arriva dall’Oltradige, ma anche da Bressanone. Avevo 16 anni quando mio padre Luigi, commerciante, mi regalò la licenza che comprende praticamente tutti gli articoli, ma io ho scelto da subito di concentrarmi sulla merceria per poi puntare, quando sono arrivate le catene, sulla corsetteria per le taglie forti».

L’avventura di Rosina Bettiol è iniziata così a metà degli anni Cinquanta in via Dalmazia appunto: «La prima esperienza l’avevo fatta dando una mano a mia sorella Annamaria, più grande di me di un anno, alla quale mio padre aveva regalato la licenza per la vendita di elettrodomestici»

La storica negoziante ha vissuto la trasformazione commerciale e sociale della zona: «Una volta questa era una strada piena di negozi, sono sopravvissuti in pochi. Per quanto riguarda il mio settore, a decretare un primo calo delle vendite è stata la moda: i pantaloni, molto più pratici delle gonne, hanno fatto crollare la vendita di calze. Non solo: d’inverno a dettar legge sono quelle “grosse” che non si rompono mai. L’arrivo delle grandi catene ha fatto il resto».

Ma Rosina Bettiol non si è mai persa d’animo: ha fronteggiato la concorrenza, scommettendo sull’intimo studiato e disegnato per le taglie forti.

Un settore di nicchia, scarsamente interessante per le catene che vestono le “misure” standard.

Ha cercato le ditte capaci di coniugare le taglie forti con la raffinatezza delle rifiniture e l’eleganza dei particolari, per soddisfare le clienti “oversize” che escono spesso depresse dagli altri negozi, dove la taglia più grande si ferma alle 46 massimo 48.

E adesso cosa farà?

«Visiterò Bolzano. So che potrà sembrare incredibile ma in questi anni non ne ho avuto il tempo. Ho sempre lavorato e tirato su due figli: mi sono concessa solo una settimana di ferie all’anno, ad agosto».













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