Salta la raccolta porta a porta in Centro 

Lo studio di fattibilità: nelle case manca spazio per i bidoni. Svp e sindacati contro Seab. Rosanelli: «Cerchiamo soluzioni»


di Davide Pasquali


BOLZANO. Il presidente di Seab Rupert Rosanelli è piuttosto abbottonato e si limita a precisare: «Si sono evidenziate più criticità di quanto ci aspettavamo. Stiamo studiando delle soluzioni». La criticità maggiore, però, è di quelle piuttosto inaggirabili e, di fatto, rende impossibile il lancio della raccolta porta a porta in centro storico così come intendeva introdurla l’assessore comunale all’ambiente Maria Laura Lorenzini. L’esito dello studio di fattibilità è semplice. Ed inequivocabile: «In molte case del centro semplicemente non c’è spazio a sufficienza per il bidone del residuo all’interno degli edifici. Colpa della conformazioine dei palazzi storici». Lo spiega il sindacalista Femca Cisl Maurizio Albrigo. Ne sono a conoscenza i vertici cittadini della Svp. E pure la circoscrizione. E tutti ora premono sul Comune perché adotti altre soluzioni. La più gettonata dai sindacalisti sono i cosiddetti Pöttinger: per gettare i rifiuti residui si usa la tessera magnetica, la macchina pesa il sacchetto e si paga («questa volta sul serio») in base ai chili conferiti. La Svp, in attesa di altre soluzioni, auspica semplicemente il ritorno in centro dei grandi bidoni stradali verdi, quelli che c’erano in tutta la città fino all’agosto 2013, poi sostituiti dai bidoncini condominiali.

Attualmente, in centro vengono utilizzate le isole ecologiche per carta, plastica, vetro e via differenziando. Il residuo viene raccolto tramite sacchetti di plastica, i quali vengono lasciati in strada. Una soluzione che a tanti non va giù, per motivi estetici, igienici eccetera. Come precisa il sindacalista Albrigo, «l’assessore Lorenzini pretendeva di introdurre una raccolta porta a porta spinta in tutta la città, specie in centro. Per questo è stato commissionato un primo studio alla Alter Eco del professor Marco Ricci, su tutta la città, con focus sul centro, e poi un secondo studio, questa volta di fattibilità tecnica, alla Ladurner». Metro alla mano «sono entrati nei 400 civici coinvolti e hanno capito quello che si poteva già immaginare prima: nei vecchi edifici del centro, dietro il portone ci sono subito le scale, insomma manca lo spazio per tener all’interno un bidone. Il porta a porta è impossibile». Il primo studio, sostiene Albrigo, sarebbe costato attorno ai 10 mila euro, il secondo attorno ai 13 mila. L’intenzione, spiegata dal sindaco Caramaschi ai sindacalisti Seab solo pochi giorni fa, «era quella di installare in ogni edificio un apriporta con tessera magnetica; il caricatore Seab sarebbe entrato, avrebbe portato fuori il bidone del tal civico, lo avrebbe svuotato e riportato al suo posto chiudendo infine il portone dietro di sé».

I sindacati, e ancor prima di loro i lavoratori Seab, si dicono scettici da sempre. Mancanza di spazio per i bidoni a parte, in centro, con tutte le difficoltà di movimento e i pericoli che esistono per via di pedoni e ciclisti, girano già troppi mezzi pesanti Seab: uno per il cartone, uno per il vetro, uno per l’umido. «Lavoriamo più qui che in tutto il resto della città». La soluzione? Secondo Albrigo sarebbero i cosiddetti Pöttinger. «Bisognerebbe studiarne per bene la dislocazione, ma in tutto basterebbero cinque o sei punti di raccolta dotati di Pöttinger per risolvere: i residenti dovrebbero percorrere qualche centinaio di metri per gettare le immondizie, ma in centro storico si può fare, le distanze sono minime». Si eviterebbero così «il caos dei mezzi pesanti, l’inquinamento acustico e ambientale».

Intanto, «vista anche la situazione non certo ottimale delle isole ecologiche della differenziata, che dopo l’introduzione del bidoncino condominiale sono in condizioni decisamente peggiori rispetto al passato», Seab sta iniziando a testare soluzioni alternative. Anticipa Albrigo: «In via Claudia de Medici, vicino alla clinica Santa Maria, verrà installata un’isola ecologica con campane interrate. Costerà centomila euro e servirà da test anche per altre zone della città».













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