«Sasa deve fare chiarezza sui suoi appalti» 

Urzì (Alto Adige nel Cuore) ha presentato un’interrogazione e i sindacati chiedono un incontro urgente



BOLZANO. La tragedia avvenuta nel deposito Sasa ha scosso l’intera città. E non poteva non avere strascichi. Il primo a muoversi per chiedere che venga fatta chiarezza è stato il consigliere provinciale di «Alto Adige nel cuore» Alessandro Urzì, che ha presentato un interrogazione in Provincia «per avere chiarezza su alcuni delicatissimi aspetti che risulterebbero essere stati oggetto recentemente di segnalazioni ufficiali da parte di dipendenti nei confronti dell’azienda. In particolare – scrive Urzì – sarebbe stato richiesto se lo spostamento dei mezzi durante le pulizie nella rimessa venisse svolto anche da personale privo di patente di guida per gli autobus, mentre si sarebbe evidenziata la pericolosissima contiguità fra le pompe del carburante e i quadri elettrici (che solo per un miracolo parrebbero non essere stati coinvolti nello scontro) e la pericolosa esposizione del locale per il riposo degli autisti alle manovre dei pesanti mezzi». A sostegno delle sue perplessità, Urzì ha allegato fotografie scattate dopo lo schianto in cui, sempre secondo il consigliere, «si evidenzia come la eventuale presenza di persone nel locale riposo avrebbe potuto avere conseguenza ancora più gravi. Esprimo la mia particolare vicinanza ai familiari della persona coinvolta nel drammatico avvenimento – conclude Urzì –, confidando che sulla vicenda l’autorità giudiziaria faccia la massima chiarezza». Anche i sindacati si sono subito attivati. «Noi di Cisl – spiega Christian Tschigg – insieme a Cgil, Uil/Agb abbiamo chiesto un incontro urgente con Sasa perché riteniamo necessario che l’azienda ci spieghi cos’è successo, anche per poter analizzare il fatto. La riunione l’abbiamo chiesta insieme ai responsabili della sicurezza perché riteniamo che in un deposito Sasa, dove operano anche degli appalti molto probabilmente ci siano state delle falle nel sistema di organizzazione del lavoro, perché altrimenti non sarebbe accaduto ciò che è accaduto. Vogliamo sentire Sasa anche per intervenire per evitare che un fatto simile si ripeta. Vogliamo sapere anche cos’era stato dato in appalto – conclude Tschigg – e verificare se non vi fossero far rientrare alcuni lavoro in appalto a Sasa, perché poi, quando ci sono gli appalti, abbiamo visto cje non sempre le questioni della sicurezza sono rispettate».















Altre notizie

immagini

Il 25 aprile a Bolzano ha anche il volto dei giovani "resistenti"

Dal corteo alle celebrazioni: ecco le foto. La giornata si è articolata in diversi momenti partendo dal palazzo municipale, quindi in via dei Vanga, a Parco Rosegger - via Marconi, al cimitero civile d'Oltrisarco e cimitero ebraico, in via Volta, via Siemens, passaggio della Memoria (via Resia), con l'intervento delle autorità. Quindi piazza IV Novembre e piazza Adriano (foto DLife)

Attualità