Sasa, scontro sui nuovi bus diesel

Dello Sbarba: «Autolesionismo», ma Pagani: «Meglio di quelli a metano»



 BOLZANO. Fra le novità annunciate dalla Sasa per il 2012 c'è anche l'acquisto di 30 nuovi autobus: tutti mezzi a gasolio, che andranno a sostituirne altrettanti sempre con motori diesel. E dagli ambientalisti scatta la polemica: «Si comprano diesel solo perchè costano meno, alla faccia della tutela dell'aria». Ma il presidente Pagani replica: «Quelli scelti inquinano meno del metano».  La polemica però, alla notizia dell'acquisto milionario da parte della Provincia, su indicazione della Sasa, dei trenta nuovi mezzi con motore diesel, è ormai a tutto campo in particolare da parte degli ambientalisti.  «Premetto che non sono un esperto di motori - commenta così a caldo il consigliere dei Verdi Riccardo Dello Sbarba - ma in prima battuta mi verrebbe da dire che mi sembra una scelta autolesionista quanto incomprensibile. Anche perché come società pubblica la Sasa si era assunta il primario compito di dotarsi di mezzi ecocompatibili a tutela dei valori dell'aria della città che già presentano, come noto, delle criticità. In ogni caso chiederò subito delle verifiche tecniche considerato che di tutto avremmo bisogno in tempi di crisi, ma non di risparmiare sulle tecnologie per inquinare l'aria che respiriamo il meno possibile».  Il presidente della Sasa, Stefano Pagani, a stretto giro, cerca di dissolvere tutti i dubbi: «I motori diesel euro 5 classficati Evv di ultima generazione, come ci dicono le relazioni dei tecnici consultati, sono meno inquinanti addirittura di quelli alimentati a metano. Ed è per questo che abbiamo scelto questo tipo di nuovi bus cittadini».  Ma sull'argomento, come detto, la polemica è aperta. Interviene anche il bolzanino Michele De Luca che proprio sui motori a metano cura pure un sito web - ww.metanoauto.com -"alimentato" da molti pareri di tecnici di fama.  «Sono un cittadino - premette De Luca - con un interesse speciale per l'ambiente e per le politiche ambientali legate alla viabilità. Proprio per questo seguo con grande attenzione come si muove la politica dei trasporti locali. E contesto l'affermazione che il gasolio inquini meno del metano. Credo proprio che la scelta sia dovuta solo a motivi di risparmio: un bus a metano costa almeno 20-30 mila euro in più, però in 15 anni i costi di acquisto e manutenzione superiori si ammortizzano. E allora Bolzano dovrebbe guardare ad Oslo e al biometano, non a Padova e Treviso che scelgono il diesel. Fra l'altro proprio la Sasa annunciava a metà del 2011 l'acquisto di nuovi autobus a metano con una positiva politica industriale ecocompatibile, poi ha evidentemente cambiato idea». (f.za.)













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