Se n’è andato Giancarlo Bolognini 

L’esponente della Dc. Eletto a soli trent’anni, dal 1968 al 1983 fu sindaco del capoluogo, poi consigliere e assessore provinciale Molto attivo in ambito sportivo: presidente del Bolzano Calcio, dell’Hockey Club Bolzano e a lungo della Federazione Italiana Sport Ghiaccio


davide pasquali


Bolzano. Nella serata di ieri è mancato Giancarlo Bolognini, 80 anni, a lungo sindaco di Bolzano, poi consigliere e assessore provinciale. «Se n’è andato l’ultimo dei protagonisti della stagione politica che ha reso possibile la nostra autonomia, la convivenza in Alto Adige». Questo il commento del consigliere comunale di Merano Andrea Casolari, fra i primi ad aver ricevuto la dolorosa notizia.

Era nato l’11 agosto 1938 a Giacciano con Baruchella, nel Polesine, ma si era trasferito a Bolzano sin da piccolo. Eletto nelle file della Democrazia Cristiana a soli trent’anni, fu ininterrottamente sindaco del capoluogo altoatesino dal 2 luglio 1968 al 13 dicembre 1983, quando si dimise dalla carica perché eletto nel consiglio regionale del Trentino-Alto Adige e in quello provinciale di Bolzano. Alla guida del capoluogo gli subentrò poi Luigi De Guelmi. Fu eletto consigliere regionale (e conseguentemente provinciale) per due legislature, dal 1983 al 1993. In Provincia fu dapprima vicepresidente del consiglio (dal 14 dicembre 1983 al 7 maggio 1984), e poi assessore sia nell'ultima giunta guidata da Silvius Magnago (1984-1988), che nella prima guidata da Luis Durnwalder (1989-1993); di quest'ultima fu anche brevemente vicepresidente (dal 3 marzo 1993).

Bolognini fu molto attivo anche in ambito sportivo. Nel 1997 venne eletto per la prima volta presidente della Federazione Italiana Sport del Ghiaccio, venendo poi sempre confermato, fino al 2014 quando rinunciò a ricandidarsi. In precedenza, tra gli anni '70 ed '80, era stato vicepresidente e presidente (per un breve periodo nel 1980) dell'Hockey Club Bolzano, ma anche presidente dell'Associazione Calcio Bolzano (1974-1980). Rimase consigliere della squadra di hockey fino al 1995. Una passione, quella per lo sport, trasmessa anche al figlio Michele, apprezzato giornalista non solo sportivo, alla cui famiglia vanno le più sentite condoglianze della nostra redazione.

«Era malato da parecchio tempo. Ero andato a trovarlo a casa la settimana scorsa, sapevamo che la malattia stava prendendo il sopravvento», racconta Casolari. «È stato un personaggio che ha fatto la storia della nostra autonomia. L’ultimo personaggio di quella stagione, il cui ruolo forse a quei tempi, come quello d’altri, fu sottovalutato. Speriamo che la storia gli attribuisca i meriti che gli spettano. Ci portò, insieme ad altri, alla pacifica convivenza, risultato allora per nulla scontato».

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