Seicento euro per il farmaco che era gratis

Molti anziani in difficoltà: l’Asl fa pagare le fiale di acido ialuronico per i dolori alle articolazioni



BOLZANO. «Per me è stata una doccia gelida: fino a pochi mesi fa le fiale di acido ialuronico, per alleviare i dolori alle ginocchia, me le davano gratis, adesso devo pagarle». Maria, 83 anni, bolzanina, come tante persone della sua età soffre di gravi problemi alle articolazioni.

L’ortopedico ha escluso l’intervento, unica cura consigliata: due cicli all’anno di infiltrazioni a base di acido ialuronico. Costo di una scatola da 5 filiale: 153 euro e 50 centesimi. Complessivamente la terapia costa più di 600 euro.

«Al centralino dell’Asl mi hanno spiegato che è a pagamento da agosto. Se la voglio è interamente a carico mio, nonostante abbia una pensione che non arriva a 700 euro al mese. Devo andare in farmacia, comprare le fiale, poi le infiltrazioni me le fanno al poliambulatorio di Ortopedia, almeno quelle sono gratis».

La signora Maria ci ha pensato un po’, ha chiesto aiuto alle figlie e alla fine ha deciso, seppur con non pochi sacrifici, di acquistare le fiale.

«Non ho alternative - spiega l’anziana -: i dolori alle articolazioni e in particolare alle ginocchia non mi danno tregua. Soprattutto la notte è un incubo. Certo, le infiltrazioni non fanno miracoli, ma i benefici li sento eccome».

Come mai l’Asl ha messo a pagamento le fiale di acido ialuronico, rientra sempre nella politica dei tagli alle prestazioni sanitarie?

«Assolutamente no - assicura il direttore sanitario Oswald Mayr -. La verità è che abbiamo dovuto recepire le direttive dell’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, che hanno collocato le fiale di acido ialuronico nella fascia C, ovvero nell’elenco dei farmaci che non possono più essere dati gratuitamente, in quanto non è mai stato dimostrato che abbiano una reale efficacia. Nonostante ciò, per un periodo, a chi ne aveva i requisiti abbiamo continuato a darlo gratuitamente, ma poi non abbiamo più potuto farlo, perché siamo stati richiamati dalla Corte dei conti che ci ha imposto di rispettare le linee guida dell’Aifa».A quanto pare, periodicamente, l’Agenzia italiana del farmaco rivede gli elenchi, per cui capita che farmaci che prima erano gratuiti poi diventino a pagamento.

Il Servizio sanitario nazionale attribuisce infatti la fascia A solo ai farmaci essenziali e a quelli per le malattie croniche: per il paziente sono gratuiti, a meno di un eventuale ticket che varia da regione a regione. I medicinali di fascia C sono invece interamente a carico dei pazienti.













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