Sequestrati sacchi di posta abbandonati

Trovati dai carabinieri in via Marconi Ferme 9 tonnellate di corrispondenza


Davide Pasquali


BOLZANO. Due sacchi postali lasciati ai piedi d’una cassetta di servizio in via Marconi. Abbandonati. Più un altro, rimasto nella cassetta, lasciata inspiegabilmente socchiusa. Uno dei sacchi è addirittura aperto. Dentro non c’è posta commerciale, bensì lettere, bollette e cartoline. Abbandonate. Ad accorgersene sono i carabinieri, che sequestrano i sacchi e li consegnano a Poste italiane. Che, al momento attuale, tengono in giacenza nove tonnellate di arretrati.

Sono le undici del mattino. Un alto ufficiale dei carabinieri, il tenente colonnello Giacomo Barone, passa come tutte le mattine per via Marconi, in direzione del comando di via Dante. Lungo il marciapiede poco manca che inciampi in due sacchi di iuta. Sono due sacchi di posta, uno dei quali privo di qualsiasi sistema di chiusura, nemmeno un legaggio di spago. Si trovano ai piedi di una cassetta di servizio. L’ufficiale si guarda intorno, attende pazientemente. Niente da fare: nessun postino in giro. Guarda che ti guardo, scopre che oltre al sacco aperto, c’è pure la cassetta socchiusa. Dentro un altro sacco, ricolmo di posta. L’ufficiale attende ancora, ma poi deve rinunciare. Arrivato al comando allerta una pattuglia, che, giunta sul posto, attende. Invano. Di postini, in giro, nemmanco l’ombra. Così sequestrano i sacchi e li consegnano alle poste centrali di piazza Domenicani. Et voilà: l’ennesimo caso di posta abbandonata. Secondo Poste italiane, «può capitare che a volte vengano lasciati dei sacchi, per al massimo un paio d’ore. Ma contengono soltanto posta commerciale, ovverosia pubblicità». Non in questo caso, però. Come hanno potuto appurare i due carabinieri giunti sul posto, «almeno uno dei tre sacchi, quello aperto, conteneva corrispondenza privata: lettere, bollette, cartoline».

Quali siano cause e colpe dell’abbandono, nessuno sa dire con precisione. «Non so cosa possa essere successo - precisa il sindacalista Danilo Tommasini (Uil) - non dovrebbe accadere. Le cassette d’appoggio vengono rifornite da un apposito furgone e chiuse a chiave. Quando il postino ha terminato di consegnare la posta pregiata (raccomandate eccetera, ndr) prende il sacco con la posta inserita per ordine di recapito e la distribuisce. Può darsi ci siano delle responsabilità personali di qualche postino; si dovrà appurare. Si rischia per lo meno qualche giorno di sospensione dal lavoro, senza contare i risvolti penali. Comunque, non è da escludere che qualche postino stia boicottando volontariamente il servizio, per far accelerare le trattative con l’azienda».

I sindacati, infatti, dal 9 maggio hanno indetto lo sciopero degli straordinari: riordino organizzativo dell’azienda, riduzione del personale, e conseguente eccesso di lavoro. Per dare un’idea, precisa Tommasini, «15 giorni fa solo a Bolzano c’erano 30 tonnellate di giacenze. Ora siamo a nove. Un tempo 80 postini, oggi solo 69. L’azienda sembra ben disposta a venirci incontro, speriamo che la situazione si normalizzi a breve». Infine, c’è da registrare che il mondo dell’economia è sul piede di guerra. L’Ae, d’ora in poi, affiderà il recapito delle bollette a una ditta privata. L’Assoimprenditori pretende la provincializzazione delle Poste. Ora anche le banche stanno pensando a clamorose azioni di protesta.













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