«Serve un secondo taxi Le istituzioni si muovano» 

L’appello di Iolanda Mazzone per l’acquisto di un’altra vettura attrezzata per il trasporto delle persone diversamente abili e garantire così il servizio


di Paolo Tagliente


BOLZANO. Lo scorso Natale avrebbe voluto usufruire del servizio taxi per diversamente abili per trascorrere una giornata programmata fin da luglio. Invece, Iolanda Mazzone aveva dovuto suo malgrado accettare il fatto che l’unico mezzo attrezzato per svolgere quel servizio fosse fuori uso e che, per non stravolgere i suoi piani e ed evitare di farsi rovinare il Natale, Iolanda aveva dovuto ricorrere a un’ambulanza della Croce Bianca, pagandola bel più di quanto avrebbe pagato il taxi.

Ora Iolanda, che nei giorni scorsi, dopo aver denunciato quanto accaduto, aveva ricevuto la solidarietà di Ubaldo Bacchiega, consigliere di circoscrizione referente comunale per le diverse abilità, che aveva anche promesso il suo impegno per l’acquisto di un secondo mezzo, unisce la sua voce a quella di Bacchiega e chiede con forza che chi può si muova e colmi questa lacuna. «Mi preme sottolineare – premette Iolanda – che non ho nulla contro Mauro Ortombina, presidente della Coopertiva di servizio taxi, che conosco da moltissimi anni ed è persona squisita e sempre disponibile. No, la colpa, se si può parlare di colpa, è delle istituzioni pubbliche e private che su questo fronte non hanno mai fatto nulla». Proprio il presidente Ortombina, infatti, spiegando qual era stata la causa del disguido, aveva anche rivelato che né Comune né Provincia né nessun altro, fatta eccezione per i 3 mila euro ricevuti dall’azienda per l’energia elettrica, aveva dato un aiuto ad acquistare e attrezzare il mezzo da adibire al trasporto di persone diversamente abili. Sempre Ortombina ha spiegato che proprio nei prossimi giorni la cooperativa pagherà l’ultima rata del mutuo acceso per acquistare il taxi, quattro anni fa, pagato 40 mila euro. «Trovo davvero assurdo che in una provincia ricca come la nostra – attacca Iolanda – ente pubblico, aziende o istituti di credito rimangano tutt’ora sordi a questo tipo di problematiche. Qui da noi il denaro non manca e un mezzo attrezzato per il trasporto disabili, necessario a garantire continuità nel servizio anche se uno dei due taxi dovesse rompersi, rappresenterebbe davvero una spesa irrisoria. Penso alla Provincia, ma se anche altre realtà partecipassero all’acquisto, lo sarebbe ancora di più. Una spesa irrisoria per migliorare un servizio che per me, e per le tante persone come me che vivono a Bolzano, ha un grandissimo valore perché ci assicura autonomia negli spostamenti». Speriamo che qualcuno accada, insomma.

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