IL CASO

Sex toys, salta l'assoluzione di Leitner: processo da rifare

La Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso della Procura generale, annulla la sentenza di assoluzione di secondo grado



BOLZANO. Sul caso dell'utilizzo di soldi pubblici per motivi secondo l'accusa ingiustificati, come l'acquisto di un sex toy a un membro del gruppo, si riapre il processo a carico di Pius Leitner, l’ex consigliere provinciale ed ex capogruppo dei Freiheitlichen. La Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso della Procura generale, ha annullato la sentenza di assoluzione di secondo grado disponendo un nuovo processo d’appello.

Al centro del caso, come si ricorderà, c’è la gestione dei fondi concessi al gruppo consiliare del partito in consiglio provinciale. La Procura aveva contestato una serie di spese considerate non giustificate in quanto non strettamente legate all’attività istituzionale.

In primo grado Pius Leitner (che ieri ha confermato di volersi ricandidare in occasione delle elezioni d’autunno) era stato condannato a due anni di reclusione per peculato (con sospensione condizionale della pena). In appello, però, la condanna venne spazzata via e Leitner fu assolto con la formula più ampia e cioè «perchè il fatto non sussiste». La difesa dimostrò che a fronte di spese contestate per 40 mila euro vi erano stati versamenti privati per circa 160 mila euro.

E’ stato il ricorso per Cassazione curato dal sostituto procuratore generale Donatella Marchesini a riaprire il caso. Al momento non si conosce quali dei motivi di ricorso della Procura siano stati accolti.













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