il lutto

Si è spenta a 105 anni la prof di Corso Libertà

Flora Gaspari, una vita passata a conoscere e insegnare, affrontando due guerre mondiali e una laurea in Lettere nel 1935. Amava dipingere e studiare l’inglese


di Leonardo Omezzolli


BOLZANO. Il suo cuore ha cessato di battere serenamente alla veneranda età di 105 anni. Flora Gaspari, la professoressa di Corso Libertà lascia le sue non più giovani scolaresche e i propri cari dopo una vita che ha quasi dell’incredibile. Una mente la sua, invidiabile, sempre attiva e curiosa che le ha permesso di rimanere vigile e dinamica fin oltre i 100 anni. Un carattere intraprendente e deciso grazie al quale è riuscita a laurearsi in Lettere a Torino nel 1935, quando alle donne l'accesso ai gradi più alti dell'istruzione era praticamente precluso.

Flora Gaspari è stata una figura fondamentale per chiunque l’abbia conosciuta. Dagli studenti, oggi ultra settantenni, che annualmente erano soliti invitarla per un pranzo in compagnia in ricordo dei tempi passati insieme durante le ore di lezione all’Istituto commerciale di via Cadorna. Fino ai figli e ai nipoti che la ricordano con ammirazione per le grandi doti mnemoniche e conoscitive.

Spesso, la nonna, impartiva loro veloci o approfondite lezioni di latino attraverso la recitazione a memoria di alcuni dei più importanti passi di Catullo o Cesare. Una nonna giovane che a oltre novant’anni si era messa di buona lena per imparare l’inglese, con l’ausilio di materiale audiovisivo e studiando sui libri di grammatica oltre che con l’aiuto di studenti e studentesse con cui s’intratteneva in lunghe conversazioni in lingua.

Tra le sue passioni quella della pittura di soggetti floreali e paesaggistici che le ha dato modo di essere conosciuta anche nel mondo dell’arte con una serie di mostre delle proprie opere.

Nata a Dro di Trento nel 1911 e trasferitasi a vivere a Bolzano dal 1941, Flora Gaspari ha saputo affrontare una serie di sfide impegnative. Dalla Prima guerra mondiale passando per l’occupazione nazista del ’43 durante la quale aiutò a far scappare a Cortina il proprio marito che lì si nascose fino alla fine della Seconda guerra mondiale. Non secondaria la sfida all’istruzione negli anni ’30 a Torino con il conseguimento della laurea in Lettere e nello stesso anno l’ottenimento della cattedra al ginnasio di Bressanone.

Una donna che proprio per i difficili passati in guerra soffriva di claustrofobia e forse anche per questo amava muoversi e stare all’aperto. Sorprendente uno degli ultimi viaggi, in Cile, intrapreso con la figlia maggiore all’età di 92 anni. Se ne va una testimone attiva del secolo scorso che non si è mai arresa alle difficoltà della vita e che con caparbietà e intraprendenza ha imparato e insegnato ad affrontarle.













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