Si fingevano austriaci per non pagare le tasse: due milioni di evasione fiscale

La ditta della Venosta smascherata dalle indagini della Guardia di Finanza. L’amministratore risultava residente in Austria



BOLZANO. I militari della Guardia di Finanza di Silandro nei giorni scorsi hanno concluso una complessa indagine di polizia tributaria nei confronti di un’azienda della Val Venosta, operante nel settore del “commercio all’ingrosso di apparecchi e accessori per impianti idraulici e riscaldamento”, che esercitava la propria attività nel territorio dello Stato per conto di un’impresa con sede in Austria, non dichiarando al fisco redditi per quasi 2 milioni di euro fra gli anni 2007 e 2011.

La ditta concludeva, con abitualità, in nome e per conto del soggetto non residente, quale “amministratore unico”, ed in violazione delle norme di legge, contratti riguardanti l’attività esercitata dall’impresa estera, costituendo di fatto una “stabile organizzazione” di questo in Italia, con diversi enti e società su tutto il territorio nazionale, senza che il fisco ne fosse a conoscenza, non assolvendo così gli adempimenti fiscali riguardanti l’istituzione delle scritture contabili e la presentazione della dichiarazione dei redditi ai fini Iva, Ires e Irap.

Attraverso un esame della documentazione contabile acquisita sia in Italia che all’estero, con una precisa ed accurata ricostruzione, i Finanzieri, hanno accertato, la mancata presentazione delle dichiarazioni e un reddito imponibile sottratto a tassazione di Euro 1.791.735,00 e una base imponibile ai fini dell’ IRAP non dichiarata di 1.985.098,00 Euro.

La particolare attenzione riservata dalla Guardia di Finanza ai fenomeni di evasione fiscale internazionale va ricondotta alla loro insidiosità per l’economia locale, determinano l’insorgere di svantaggi di mercato per le imprese altoatesine rispettose delle regole e distorcendo gli equilibri di libera e regolare concorrenza nel mercato.













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