Slot, i baristi snobbano il Comune

Moltissimi non hanno rimosso le macchinette, specie nei rioni popolari. «Toglierle significa chiudere»


di Davide Pasquali


BOLZANO. I baristi sfidano il Comune e non rimuovono le slot dai loro locali, come intimato dalla lettera del vicesindaco Ladinser. Qualcuno si è adeguato, pronto a rimettere le macchinette non appena si chiarirà la situazione, molti altri non si sono voluti piegare. Il motivo è semplice: spiegano di non poterselo permettere. «Senza le entrate da slot saremo costretti a chiudere». Intanto, fra la nevicata e i turisti dei mercatini, ieri i vigili urbani hanno avuto altro da fare. «Non siamo usciti», taglia corto il comandante Sergio Ronchetti. I verbali fioccheranno a partire da lunedì, con contestuale immediata impugnazione al Tar da parte di baristi, noleggiatori, gestori di rete ecc.

Ma gli esercenti, come hanno reagito? Impossibile fornire un quadro completo, ma ci si può provare con un campione nutrito. Un giro a piedi, di quattro ore, a metà della giornata. Al bar Dolores di piazza Mazzini: gestori cinesi, si sono rimosse 2 slot. Idem al bar Rossini: cinesi, via le 2 slot. Dall’altra parte della strada, all’Otto e mezzo, in teoria si doveva rimuovere, ma non lo si è fatto: 7 slot, gente che gioca. In corso Libertà, al caffè Mazzini, la macchinetta c’è, ma è stata spenta, anche se non basta per evitare la multa. All’enoteca In vinum veritas le 3 slot sono sparite (ma 5 metri oltre resta aperto il Punto gioco Gries: 24 videolottery). Nel tratto alto del corso, la Dolce vita: gestione cinese, le 3 slot sono al loro posto. Poco più su, alla Grotta, le 2 slot nella saletta si dovevano togliere, ma sono ancora lì, accese. Al Tosca 2 di via Rosmini: gestione cinese, le 2 slot sono in servizio. Al Black Moon di piazza università, le 2 macchinette sono svanite nel nulla. Idem al Cafetero di via Alto Adige: rimosse una slot attiva e una guasta, ma in attesa di rimetterle non appena si potrà. Al Terminal di via Perathoner, le 4 slot sono invece in piena attività: lo testimonia una cascata di monete vinte da una signora in là con gli anni. Nell’atrio della stazione Sad, 5 macchinette attive, nell’interrato altre 70 videolottery accese. Sempre in via Perathoner, al bar Miami 2 slot accese, immigrati che giocano a frotte. Interessante assai è il caso del bar Firenze di viale Druso: «Concessione statale», spiega il barista. Appena elevato il verbale, Lottomatica e Confindustria ricorreranno al Tar del Lazio, competente su Monopoli e gioco lecito. Ergo, le 4 slot sono accese e frequentate. Nella medesima condizione, raccontano da dietro al bancone, è pure il bar Isola di Oltrisarco. Ora siamo in via Firenze: al bar Lidia, 3 slot accese. Il marito della proprietaria spiega: «Il noleggiatore ha detto di tenerle». Più giù, al bar Patrik, 2 slot. Il noleggiatore non è passato a toglierle, ma comunque si ricorrerà con Confesercenti. Al Rock Cafè via le 5 slot, «per non avere rogne, ma tanto a gennaio le si rimetterà». Allo Snack bar paninoteca nella galleria fra via Torino e via Dalmazia, 3 slot. «Non le tolgo perché sennò chiudo». Al New cafè Giamar di via Torino, 2 slot: «Se me le tolgono, mollo». Alla stuzzicheria trattoria Persefone di via Rovigo: «Non ci hanno spedito la lettera, in Comune e in Provincia non sapevano cosa dirci. Le abbiamo tolte lo stesso ma le rimetteremo quando di potrà». Da Libero, in via Alessandria: «Siamo finiti nell’elenco comunale dei fuorilegge, ma avevamo già tolto le slot un anno e mezzo fa». Le macchinette però rimangono accese in via Milano al bar Cafè Xtreme (1 slot) e al Capolinea (4) . Come pure in via Resia: al bar Nuovo (3) e al Cafè Mathis (3). Qui la barista di origine orientale spiega: «I cinesi faranno quasi tutti ricorso con Confesercenti». Le raccomandate a noleggiatori e municipio sono già state inviate.

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