Spacciatore prepara le dosi aiutato da mamma e papà 

È stato arrestato a casa. I genitori si sono difesi sostenendo di non essersi resi conto Hanno però rischiato di finire dietro le sbarre per concorso. Arresti domiciliari negati al figlio



Bolzano. Pensare di “sbarcare il lunario” spacciando dosi di droga quotidianamente in città, può risultare un progetto più rassicurante se si ottiene per lo meno l’assistenza morale dei propri genitori. E’ quanto deve aver pensato un giovane straniero, domiciliato da tempo a Bolzano, privo di una occupazione fissa.

L’operazione.

L’uomo era finito da tempo nel mirino delle forze dell’ordine ed in particolare della squadra anti narcotici della Questura che l’altro giorno è intervenuta con un blitz a colpo sicuro. I poliziotti erano certi che nel corso della perquisizione avrebbe trovato il giovane spacciatore in possesso di un certo quantitativo di droga pesante. Così in effetti è stato.

Quando gli agenti dell’antidroga hanno fatto irruzione nell’appartamento dove lo spacciatore risultava ufficialmente residente, si sono però trovati di fronte un “quadretto” familiare inaspettato. Il sospettato si trovava in cucina assieme a papà e mamma e stava confezionando decine di dosi di cocaina destinate al mercato nero cittadino della droga. Accanto al giovane c’erano anche i genitori che, al momento dell’irruzione della polizia, hanno cercato di sostenere di non aver capito che il figlio spacciasse droga pesante e che l’attività, di conseguenza, fosse illecita.

Rischio carcere.

Una giustificazione assolutamente non credibile al punto che papà e mamma dello spacciatore (preso con le mani nel sacco) hanno rischiato concretamente di finire dietro le sbarre assieme al figlio con l’accusa di spaccio in concorso. E’ stato il magistrato di turno presso la Procura della Repubblica di Bolzano a scegliere una strada più soft anche perchè si trattava di genitori non più giovanissimi. Il trafficante di cocaina è invece stato arrestato e rinchiuso nel carcere di Bolzano.

La convalida.

Ieri mattina è comparso per la convalida davanti al giudice Peter Michaeler il quale non solo ha convalidato l’arresto ma ha anche accolto la richiesta della Procura di un provvedimento di natura cautelare per evitare forme di possibile reiterazione del reato. Il giudice ha dunque disposto la custodia cautelare in carcere del giovane imputato e ha rigettato una insolita proposta avanzata dalla difesa. In sostanza il giudice ha detto no all’ipotesi di concedere all’indagato agli arresti domiciliari in casa dei genitori, gli stessi che erano stati sorpresi accanto al figlio nella fase di preparazione delle dosi. Il giovane spacciatore dunque resta in carcere a Bolzano a disposizione dell’autorità giudiziaria. E’ probabile che l’indagato chieda di chiudere la vicenda con un patteggiamento ma gli inquirenti dovranno anche quantificare il quantitativo di droga trovato nell’appartamento.

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