«Spostamento A22, servono fatti concreti»

Bassetti replica a Durnwalder: no al raddoppio dell’arginale, meglio interrarla. Pagani. «Dopo il sì del Landeshauptmann sull’A22 in tunnel un piano di fattibilità di Comune, Provincia e Autobrennero»



BOLZANO. Liberare la città dall’A22, spostarla sotto la montagna. Se ne parla, se ne parla, ma non c’è ancora uno straccetto di richiesta, di proposta all’Autobrennero. Luis Durnwalder ha dichiarato (ieri sull’Alto Adige) di essere perfettamente d’accordo con questa ipotesi. In Comune ci mettono il timbro. «Bene, il tempo delle chiacchiere è terminato. Iniziamo a discutere, Comune, Provincia e A22. Un tavolo serio, che vari il piano di fattibilità e detti anche i tempi», lancia la proposta l’assessore ai Lavori pubblici Stefano Pagani, «Attorno a questo progetto c’è un consenso forte e trasversale, nelle assemblee popolari ti chiedono quando si partirà. Bene, Durnwalder si dice d’accordo e credo che l’A22 abbia tutto l’interesse a varare una grande opera». Che il tempo sia scaduto lo conferma l’assesore all’urbanistica Silvano Bassetti: «Bolzano non è ancora riuscita a produrre una delibera, Trento sì». Durnwalder ha parlato anche di arginale. «Le due corsie non bastano più», spiega il presidente provinciale, dando il proprio appoggio all’ipotesi di raddoppio e non di interramento, quella invece caldeggiata da Bassetti e dai saggi del Puc. «Difenderò la mia idea con le unghie e con i denti», conferma Bassetti, «Proprio di fronte al discorso che si apre di spostamento dell’A22 non ha alcun senso “congelare” l’arginale lì dov’è. Vogliamo allontanare l’A22 per liberare quella fetta di città, ricomporre le parti. Se questo è il piano, l’arginale non può restare lì. Per quanto mi riguarda, l’ipotesi migliore resta l’interramento». Bassetti ridimensiona il contrasto di visioni con l’assessore Klaus Ladinser, favorevole al raddoppio dell’arginale: «Intanto non ha ancora specificato dove andrebbe collocata questa strada raddoppiata, se lì o piuttosto spostata di 50 metri. Punto secondo, il fatto essenziale è che entrambi difendiamo la scelta di questa strada che permette l’attraversamento est-ovest della città. Da lì non ci si muove». (fr.g.)













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