Sull’A22 marcia indietro  di Roma: «Nessun veto» 

Proteste di Kompatscher e Fugatti, nuovo testo del ministero sui poteri interni Ma ai governatori non basta, chiesto un incontro urgente con Toninelli



BOLZANO. Autostrade, c’è l’ asse comune dei quattro governatori del nord est contro il ministro dei trasporti Danilo Toninelli (M5S). Domani i soci pubblici di A22 saranno chiamati a raccolta in Regione dal presidente Arno Kompatscher. In primis ci sarà al tavolo il suo (nuovo) controaltare trentino, ovvero Maurizio Fugatti (Lega). Il tema: si è riaperto il contenzioso sulla governance futura di Autobrennero e ad innescare la miccia è stato proprio Toninelli, con la nuova versione dell’accordo di programma per l’affidamento della gestione A22 alla nuova società pubblico-locale BrennerCorridor. Il controllo sulle decisioni forti in A22, quelle che spettano al comitato di controllo, secondo il nuovo testo del ministero dovranno avere il via libera di Roma. E su questioni grosse: al comitato di controllo spetterebbe tra l’altro il parere sul bilancio della società ed il gradimento sui nomi del cda. «Una polpetta avvelenata preparata dal buon ministro Toninelli e piazzata ad arte alla fine del percorso» tuona l’ex governatore trentino Ugo Rossi, «Il ministro ha continuato a ripeterci che era tutto a posto, però la nuova società “in house” vogliono che appartenga allo Stato e non già ai soci pubblici. Questo è un passaggio gravissimo, ma non ho sentito una parola sul tema da parte del presidente Fugatti. Lui non può giocare a rimpiattino con Roma, visto che al governo c’ è la Lega». Ma Fugatti fa sapere di essersi mosso: «Senza suonare la grancassa e pur essendo in carica da appena due giorni. La prima versione del testo inviatoci da Roma prevedeva che nel comitato di controllo ci fossero tre membri nostri e tre di nomina ministeriale, ma che il voto del presidente nominato da Roma valesse doppio, ovvero fosse determinante. Il governo avrebbe potuto metterci in minoranza. Ma dopo le rimostranze di Kompatscher e del sottoscritto ci è appena stata inviata una nuova versione: prevede che nessuno abbia il potere di veto, quindi ogni decisione in comitato di controllo potrebbe essere presa solo all’unanimità. Se Roma volesse fare passare una decisione che non ci vede d’accordo, basterebbe votare contro. Ora siamo tutti sullo stesso livello, il governo ha fatto un passo indietro». Problema risolto? Ancora Fugatti: «No, non basta. Con i governatori del Veneto Luca Zaia e del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, che devono gestire il medesimo conflitto in Autovie Venete, Kompatscher ed io abbiamo chiesto una riunione urgente a Toninelli. La parità tra Roma e noi è già un passo avanti, ora lavoriamo per un ulteriore passo».













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