la critica degli ecosociali

«Sulle decisioni ambientali c’è poco coinvolgimento»

BRESSANONE. Astensione della Lista Alternativa Ecosociale di Bressanone nelle votazioni sui punti dell’ordine del giorno dell'utima seduta di consiglio comunale riguardanti il documento unico...



BRESSANONE. Astensione della Lista Alternativa Ecosociale di Bressanone nelle votazioni sui punti dell’ordine del giorno dell'utima seduta di consiglio comunale riguardanti il documento unico programmatico, il bilancio di previsione 2017 e il programma di investimenti. I consiglieri comunali Elisabeth Thaler, Elda Letrari Cimadom e Markus Frei pur constatando la correttezza delle attività amministrative della giunta comunale, vogliono comunque sottolineare che per loro le priorità sono altre e da qui il motivo dell'astensione.

«Per noi ci sono diverse priorità che ancora non sono state prese in considerazione dalla giunta - spiegano gli ecosociali - In primo luogo, la pianificazione e la realizzazione del piano del clima sono state ulteriormente rimandate di un altro anno e ciò vale anche per il progetto riguardante il Giardino vescovile. La giunta e la Svp hanno infatti congelato ogni decisione al riguardo e vi è una carenza assoluta di trasparenza sul processo decisionale e sul coinvolgimento delle diverse parti coinvolte Sembra quasi che il progetto del Giardino vescovile sia di seconda categoria, che il consiglio comunale si affidi completamente alla creatività e alle competenze della Bressanone Turismo e l'impegno e la partecipazione di molti cittadini vengono semplicemente ignorati».

Gli Ecosociali hanno da dire anche sul progetto del Rivarium al Lido. «Anche l'annunciato gruppo di lavoro per il Rivarium, proposto dalla maggioranza su nostro input, che doveva deliberare sullo studio di fattibilità, si è riunito solo una volta e si è arenato poi nelle sabbie del lido - sottolineano gli ecosociali - Si sta purtroppo lavorando senza avere una visione globale del progetto finale e questo non va bene».

Infine, un accenno alla politica riguardante i profughi, ora che a Bressnaone ne arriveranno altri sessanta da ospitare all’ex caserma Schenoni. «Secondo noi è troppo "conservativa" e molto pusillanime, sebbene l'esperienza con gli abitanti della casa Miriam, a quanto riferisce l'assessore Monika Leitner, si dimostri più che positiva - concludono - La nostra Lista Ecosociale auspica da parte del Comune più coraggio e apertura nonché più iniziative su questo tema che ci coinvolgerà nei prossimi anni. La Giunta non si è nemmeno espressa sulla richiesta che il Comune di Bressanone voglia partecipare al programma nazionale sui profughi Sprar. E come dice l'adagio, nessuna risposta è anche una risposta». (t.c.)













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