Svp, battaglia sottotraccia per un posto nella giunta 

Kompatscher e Achammer devono tenere a freno le mire di correnti e territori Dopodomani la prima scrematura per i partner di coalizione: Lega e Pd-Verdi


di Maurizio Dallago


BOLZANO. Sottotraccia sì, ma è battaglia vera dentro la Stella alpina per entrare in giunta o, quantomeno, per uno dei posti che aggiungono potere e un’indennità a quella percepita come semplice consigliere. Il bello è che in queste ultime tornate elettorali per le provinciali la Svp ha perso sempre più consensi, con i consiglieri che oggi sono scesi a 15. Ma le poltrone restano comunque tante da assegnare al partito di raccolta, tanto che sono quasi di più degli stessi consiglieri: almeno 13 per 15 persone. Il perché è presto detto. Se l’esecutivo passerà da 8 a 9 componenti, 7 saranno appannaggio di via Brennero. A questi bisogna aggiungere le cariche di presidente/vicepresidente del consiglio provinciale e di quello regionale (magari nella stessa persona come è stato con Thomas Widmann). E poi ancora il capogruppo in Provincia e in Regione e almeno altri due posti nell’ufficio di presidenza in consiglio provinciale e in consiglio regionale. Sempre in Regione - ammessa la staffetta tra i due governatori - c’è un assessorato per la Stella alpina, oltre al posto previsto per i ladini (da decidere con Trento). Insomma, si parte con chi va in giunta provinciale - il traguardo più ambito - e poi a scalare. Ce n’è per tutti. Intanto dopodomani, lunedì, la direzione Svp deciderà con chi proseguire le trattative per la giunta altoatesina. Dopo il primo giro di incontri con tutti i partiti, con ogni probabilità la scelta si restringerà alle due opzioni più gettonate: con la Lega e con Pd-Verdi.

I POSTI SVP IN GIUNTA. Con un esecutivo che passa da otto a nove componenti, sette spetterebbero alla Svp. Fissi sono il governatore Arno Kompatscher, gli assessori uscenti Philipp Achammer, Arnold Schuler e Waltraud Deeg. A loro si aggiunge il ladino Daniel Alfreider. E sono cinque. Ne rimangono due da assegnare. Uno potrebbe andare a Thomas Widmann. Per l’ultimo posto disponibile la partita è tra Gert Lanz, Josef Noggler e Jasmin Ladurner. Da sempre, le cariche vengono distribuite in base alle preferenze ricevute, alle correnti ed ai territori. Un bilancino che a volte avvantaggia questa o quella zona. Senza dimenticare la questione di genere. In giunta ci dovranno essere due donne. E qui il soccorso potrebbe arrivare dal partner di maggioranza. In tema di competenze, a Widmann andrebbe la sanità o in subordine l’economia (ma non le finanze), per Deeg (Arbeitnehmer) si aggiungerebbe l’edilizia sociale, mentre se entrasse Lanz (però è un altro pusterese), a quest’ultimo potrebbero andare competenze nel settore economico, oggi in capo a Kompatscher. Ieri gli artigiani lvh.apa sono intervenuti per appoggiare la causa di Lanz (loro presidente). Ma il 47enne di Dobbiaco non è ben visto dalle altre categorie economiche. «Troppo connotato sull’artigianato», si dice, ad esempio, ad Assoimprenditori. Schuler non vuole lasciare l’agricoltura e anche se non gode di stima incondizionata da parte del Bauernbund, dovrebbe riuscire a superare - spalleggiato da Kompatscher - le mire di Maria Hochgruber Kuenzer, per la quale si aprirebbero le porte della presidenza del consiglio provinciale. Con Magdalena Amhof a fare la capogruppo, sempre in consiglio provinciale. Le 24enne Jasmin Ladurner, viene spinta dal Burgraviato che però ha già Schuler come suo rappresentante di comprensorio in giunta, potrebbe godere dei veti incrociati sugli altri candidati. La Venosta rischia di stare fuori dall’esecutivo e l’unico esponente di vallata eletto in questo giro è Sepp Noggler. Nell’ultima legislatura assessore regionale, non dispera di fare un salto di qualità. Impresa difficile, ma non impossibile. Per lui, rimarrebbe comunque il posto in Regione. Nei vari uffici di presidenza ci sarà spazio per il sindaco di Sarentino Franz Locher (buona la sua dote in termini di preferenze) e per il secondo ladino eletto, Manfred Vallazza, badioto come Alfreider. L’ala sociale vorrebbe un suo secondo rappresentante nell’esecutivo, ma è difficile con i numeri usciti dalla elezioni.

IL PARTNER DI GIUNTA. Sul tavolo un bicolore con la Lega, oppure un accordo a tre con Pd e Verdi. In via Brennero ci sono diverse scuole di pensiero. Quella maggioritaria vede però una scelta indirizzarsi verso i leghisti. Per l’ipotesi a tre è schierato apertamente il vice-Obmann Karl Zeller, il suo comprensorio guidato da Zeno Christanell e lo stesso governatore che non fa mistero di preferire un accordo che includa il partner di sempre, ovvero i Democratici (Sandro Repetto). I Verdi a più riprese hanno dato la loro disponibilità ad entrare in giunta, anche limitando richieste, tipo quella della scuola bilingue, a tempi migliori, vedi Riccardo Dello Sbarba. Per il Pd si tratterebbe di proseguire la collaborazione con il partito di raccolta. Ma a favore della Lega ci sono altri comprensori, tra cui i due più grandi - in termini di tessere - ovvero la Pusteria e Bolzano e circondario - con la Bassa Atesina sulla stessa lunghezza d’onda. In più a spingere per il partito di Salvini, il fatto che a Roma ci siano propri i leghisti al governo, come pure nella vicina Trento. Da segnalare che la recente assemblea dei vertici dell’ala sociale non ha posto veti verso l’una o l’altra soluzione, chiedendo però precisi impegni sia ai Verdi in tema di scuola nella madrelingua e di proporzionale, sia alla Lega sulla questione-Europa. La Val d’Isarco, guidata dall’europarlamentare Herbert Dorfmann non si è ancora espressa, anche se lo stesso, a titolo personale, ha ricordato che l’autonomia vorrebbe il coinvolgimento dell’espressione maggioritaria di ogni gruppo linguistico, in questo caso la Lega. A tale riguardo se Massimo Bessone avrebbe così il posto assicurato in giunta, la meranese Rita Mattei potrebbe approfittare della necessità di una seconda presenza femminile nell’esecutivo per fare il grande salto e risolvere un problema tutto interno alla Svp.















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