«Tagliati da solo l’albero», discussione a San Candido

L’iniziativa promozionale appena lanciata in ottica natalizia suscita perplessità I protezionisti del Dachverband: «É un modello di turismo inaccettabile»


di Aldo De Pellegrin


SAN CANDIDO. Gli ambientalisti altoatesini del Dachverband sono su tutte le furie per l’iniziativa supportata e diffusa dall’Associazione turistica di San Candido, ma in realtà ideata dalla locale associazione commercianti presieduta da Michael Wachtler, anche ideatore e animatore del museo DoloMithos, Che accade? Che nell’intento di allungare anche a dicembre una stagione invernale che altrimenti scatta solo dopo Natale e forse anche per trarre qualche euro in più dai boschi di proprietà privata, ha lanciato la campagna “Tagliati il tuo albero di Natale”, promettendo agli ospiti di dicembre la possibilità di tornare a casa con l’abete natalizio tagliato in uno dei boschi della zona.

A mettere i puntini sulle i di un’iniziativa che per quanto coinvolga l’Associazione turistica ha, è proprio il caso di dirlo, altre radici, è il presidente dell’At di San Candido e assessore al turismo Andreas Krautgasser che puntualizza: «A lanciare l’idea - che peraltro non è neppure nuova, ndr - e a stabilirne i presupposti è stata la direzione dell’Associazione commercianti, composta fra l’altro da alcuni grandi proprietari di boschi, a cui noi, visto che la categoria è associata, abbiamo dato essenzialmente il supporto pubblicitario che chiedevano. Voglio puntualizzare che fin dall’inizio è sempre stato chiaro che si sarebbe trattato solo di boschi privati, cioè di aree di cui i proprietari hanno la disponibilità assoluta e dove già si tagliano anche gli alberi di Natale, mentre l’Associazione turistica non ha mai parlato di beni demaniali o pubblici, di cui peraltro non avrebbe neppure mai avuto la disponibilità».

Anche se queste affermazioni circoscrivono sostanzialmente l’iniziativa a chi i boschi già li possiede e, probabilmente, anche se li cura, il fatto che si trasformi in puro mercimonio una tradizione alpina come quella dell’albero natalizio, dicendo in sostanza «vieni in vacanza da noi che ti vendiamo anche l’albero di Natale da addobbare a casa tua!», facendo addirittura già circolare le bozze di un programma relativo ai weekend di dicembre, ha sollevato un immediato coro di critiche. In testa la Federazione dei protezionisti sudtirolesi - Dachverband: «Si tratta di un’iniziativa risibile - ha detto il presidente Klaus Peter Dissinger - che propone un modello di turismo inaccettabile. Poi è inimmaginabile che gli Ispettorati forestali si prestino a una simile azione di devastazione dei boschi». Come propaganda dell’iniziativa, già nel mese di agosto a San Candido sarebbero stati allestiti due alberi di Natale fuori stagione: «É ridicolo - dice Hannes Senfter, giornalista e consigliere comunale di opposizione - qui si cerca di far passare l’idea che sia Natale tutto l’anno».

Un dubbio, nell’intera vicenda, rimane al consumatore: da dove vengono gli abeti che, in Avvento, invadono le città?

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