Tisi: chi non ospita rinuncia a vivere
«Ospitare non è in primis un atto di bontà e di solidarietà: è nell'ospitare che passa la vita. È la condizione dell'esistere. Chi non ospita rinuncia a vivere. Un popolo refrattario a storie diverse,...
«Ospitare non è in primis un atto di bontà e di solidarietà: è nell'ospitare che passa la vita. È la condizione dell'esistere. Chi non ospita rinuncia a vivere. Un popolo refrattario a storie diverse, culture altre, a ciò che profuma di nuovo, non ha futuro». Questo, in estrema sintesi, il messaggio l'arcivescovo di Trento, Lauro Tisi, nell'omelia per la festa dell'Epifania, riferendosi al decreto Salvini.
«La strada “altra” da imboccare, per tutti, è la via dell'incontro, dell'includere, dell'accogliere», ha aggiunto il presule. Una linea, segnata da Papa Francesco, sui cui è tornato più volte nel corso delle festività natalizie anche il vescovo di Bolzano Ivo Muser. Muser, sia dal pulpito sia in una lettera ai fedeli, ha esortato a respingere l’ondata di populismo che sta travolgendo l’Europa.