BOLZANO. Nonostante le polemiche sui costi (elevati) dei primi cinque bus a idrogeno la Provincia intende proseguire con l’esperimento. Ieri, infatti, l’assessore Florian Mussner ha annunciato nuovi acquisti per il medio termine. Senza specificare, peraltro, i costi dell’investimento. «L'esperimento è talmente positivo - commenta l'assessore Florian Mussner - che ne vorremmo acquistare altri a partire dal 2017».

È passato più di un anno da quando il primo autobus alimentato ad idrogeno ha iniziato a circolare lungo il percorso della linea 10A di Bolzano: dalla stazione a Gries, per poi proseguire verso l'Ospedale, la zona industriale e Oltrisarco. «L’esperienza maturata - spiega Mussner - conferma la bontà della scelta di puntare sui mezzi a idrogeno: sono silenziosi, offrono le stesse prestazioni dei bus tradizionali, e hanno un impatto ambientale nullo». Sono lunghi 12 metri, con un "pieno" riescono a coprire circa 350 chilometri, e il carburante è fornito dal Centro per l'idrogeno a Bolzano Sud. Se i vantaggi dell'idrogeno sono facilmente intuibili, il problema resta quello dei costi. «La tecnologia si sta evolvendo - spiega Mussner - la domanda è in crescita, e questo contribuisce a far calare i prezzi, che restano però molto più alti rispetto ai tradizionali bus a gasolio». A venire in soccorso, in ogni caso, c'è l'Unione Europea, che per i prossimi cinque anni ha deciso di stanziare 5 miliardi di euro proprio per lo sviluppo e la diffusione dell'idrogeno. «Cercheremo di drenare più risorse possibili e a partire dal 2017 contiamo di acquistare una nuova flotta di mezzi a idrogeno da utilizzare non solo nei percorsi urbani, ma anche extraurbani. L'Alto Adige vuole continuare ad avere un ruolo di avanguardia in questo settore».

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