Tre bolzanini su dieci non si sentono sicuri 

L’indagine Astat. Negli ultimi dieci anni l’insicurezza è aumentata di nove punti percentuali Forte differenza nella percezione di sicurezza fra residenti nei grandi centri e nelle zone rurali


davide pasquali


bolzano. Un quarto degli altoatesini si sente sicuro nella zona in cui vive. Ma nelle città il 30% si sente poco o per niente sicuro. Lo dice l’Indagine multiscopo sulle famiglie 2018 curata dall’istituto provinciale di statistica Astat. Alla domanda "Lei quanto si sente sicuro camminando per la strada quando è buio ed è solo nella zona in cui vive?" il 24% delle persone risponde con "Molto sicuro" e il 47% con "Abbastanza sicuro".

Insicurezza aumentata del 9%.

Rispetto all’Indagine multiscopo del 2009, la percentuale di chi si sente "Molto sicuro", ha però subìto un calo di nove punti percentuali. Notevole la differenza della percezione di sicurezza nei comuni urbani (con popolazione superiore ai 15 mila abitanti, ovverosia Bolzano, Merano, Bressanone, Laives e Brunico) e quelli rurali. "Molto sicuro" si sente il 16% dei cittadini contro il 29% rilevato nei comuni più piccoli. La quota di chi si sente "Poco/Per niente sicuro" è molto più alta nelle città che nelle aree rurali (30% contro 19 per cento).

Le donne nelle ore notturne.

L’85% dei maschi si sente "Molto sicuro" o "Abbastanza sicuro" quando cammina nel buio per le strade del proprio quartiere. La quota corrispondente delle donne si rivela, con il 58%, decisamente più bassa. Il 33% delle donne si sente poco o per niente sicura. Da notare che la frequenza del "Non esco mai da solo/a" riguarda il 5% delle donne.

Vagabondaggio e vandalismo.

Sono i fenomeni più osservati. Sono i fenomeni di degrado che vengono percepiti nella zona di abitazione con maggior frequenza dalla popolazione altoatesina. Tuttavia, anche in questo caso si possono evidenziare delle differenze tra comuni urbani e rurali. Il 30% delle persone nelle città rispetto al solo 5% nei paesi dichiara di vedere "spesso" o "talvolta" atti di vandalismo. I vagabondi o le persone senza fissa dimora vengono visti nelle città dal 36% delle persone; nei comuni rurali questo valore è molto più basso (10%). Mentre nelle zone rurali fenomeni come la prostituzione, il consumo e lo spaccio di droga sono notati raramente, nelle città sono molto più presenti. Del resto sono proprio i fattori ambientali, come appunto i segnali di degrado nella zona abitata, che, oltre al sesso femminile, maggiormente spiegano la sensazione di insicurezza. Tramite la cosiddetta regressione logistica gli statistici dell’Astat hanno notato che si trovano tre tipi di variabili esplicative ("cause") della percezione della sicurezza: variabili demografiche (sesso), socio-psicologiche (titolo di studio e soddisfazione per la propria vita) e ambientali (presenza di vagabondi, ambiente urbano). La presenza di vagabondi aumenta l’insicurezza così come l’abitare in città; un crescente titolo di studio e un alto livello di soddisfazione per la propria vita la diminuiscono. L’essere donna aumenta la probabilità di sentirsi insicuri. Il modello proposto dai tecnici spiega comunque solo poca della varianza; evidentemente altri fattori incidono sulla percezione dell’insicurezza.

Percezione di sicurezza.

Nel 2017 il 32% delle famiglie italiane indica il rischio di criminalità come un problema presente nella zona in cui abita. Il Lazio è la regione in cui tale rischio è percepito maggiormente (43% delle famiglie), seguito da Campania, Emilia-Romagna e Lombardia (valori compresi fra il 35% e il 40%). I valori più bassi sono quelli dell’Alto Adige e del Molise (rispettivamente 9% e 10%). Con percentuali intorno al 15 per cento troviamo la Sardegna, il Trentino e la Valle d’Aosta.

Il campione.

All’indagine del 2018 hanno contribuito attivamente 528 famiglie per un totale di 1.300 componenti. Le domande analizzate sono state rivolte alle persone con 14 anni e più.

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