Treno delle Dolomiti, ok al progetto

Firmata l’intesa tra Veneto e Alto Adige, via libera dal ministro Delrio. Collegherà la Pusteria al Cadore. Costo: 1 miliardo


di Ezio Danieli


CORTINA. Un progetto realistico e ambizioso, con un enorme potenziale di sviluppo per le Dolomiti: così il presidente della Provincia Arno Kompatscher ha definito ieri a Cortina il futuro collegamento ferroviario fra Pusteria e Cadore. Kompatscher e il governatore del Veneto Luca Zaia hanno firmato il protocollo di intesa sullo studio di fattibilità, presente il ministro delle infrastrutture Graziano Delrio. Che vi sia il bisogno di una mobilità alternativa nel cuore della zona dolomitica è un dato di fatto. Lo testimonia anche la recente decisione del consiglio dei ministri che ha autorizzato le Province di Trento e Bolzano ad intervenire con provvedimenti anti traffico. Ma altri segnali della volontà della giunta provinciale altoatesina sono già arrivati. I collegamenti per gli sciatori a Perca e San Candido per collegarli direttamente dal treno della Pusteria alle piste innevate. Poi c'è lo studio, commissionato alla Sta, per un eventuale ripristino del mitico trenino della val Gardena con un collegamento, a Ponte Gardena o a Chiusa, con la "nuova" linea del Brennero e con la possibilità di arrivare fino a Cortina d'Ampezzo. Voglia di cambiare la mobilità nelle Dolomiti dunque.

Ora c'è unità di intenti sulla Pusteria-Cadore. «L'accessibilità è una delle priorità della Giunta provinciale nel settore della mobilità pubblica, non solo in Alto Adige ma in un’ottica transfrontaliera. Per questo abbiamo dato via libera allo studio di fattibilità del progetto di un collegamento ferroviario tra la Pusteria e il Cadore assieme al Veneto», ha detto il presidente Kompatscher, che nel municipio di Cortina ha concretizzato l’iniziativa con il governatore Zaia firmando il protocollo di intesa che avvia lo studio. L’importanza di questo passaggio è stata rimarcata dalla presenza del ministro delle infrastrutture e trasporti Graziano Delrio.

A fare gli onori di casa il sindaco di Cortina Andrea Franceschi. Kompatscher ha parlato di "progetto ambizioso ma realistico, con un enorme potenziale per lo sviluppo delle Dolomiti e la valorizzazione dell'area patrimonio mondiale Unesco" e ha ricordato la ferrovia della Venosta come modello di successo realizzato dalla Provincia: «E ora guardiamo al futuro con la prospettiva del collegamento transfrontaliero della Svizzera». Kompatscher ha ribadito che «il treno tra la Pusteria e il Cadore permetterà di collegare territori che hanno molto in comune. La Provincia di Bolzano ce la mette tutta e sappiamo di avere anche il sostegno del Governo e del ministro Delrio». Al governatore Zaia, che ha elogiato l'unità di intenti tra Alto Adige e Veneto “in un vero progetto che vuole aprire una nuove fase storica per le Dolomiti” ha fatto eco il ministro Delrio indicando il recupero della futura linea Pusteria-Cadore come un esempio delle iniziative che il Governo punta a sostenere nel prossimo "Piano di mobilità turistica dolce". Delrio ha ricordato che il Governo attraverso RFI pianifichi un investimento di 5 miliardi di euro per completare i grandi corridoi ferroviari ("tra cui il tunnel di base del Brennero") e altri 3,5 miliardi per potenziale le linee regionali: «Siamo pronti ad accompagnare la progettazione e la realizzazione di questo collegamento», ha concluso. A Cortina era presente anche l'assessore provinciale alla mobilità Florian Mussner, i parlamentari Hans Berger e Daniel Alfreider e sindaci dei Comuni interessati del comprensorio Pusteria e Badia. Il collegamento fra Pusteria e Cadore dovrà essere un moderno servizio di trasporto locale interregionale che rispolvera la storica Ferrovia delle Dolomiti a scartamento ridotto, operativa dal 1921 al 1964 tra Dobbiaco e Calalzo. Lo studio di fattibilità sarà la piattaforma su cui basare le azioni successive e sarà sviluppato da un gruppo di lavoro composto da Provincia di Bolzano, Regione Veneto e dalle società controllate STA e ST (Sistemi territoriali), che dovrà verificare il modello di esercizio, l’impegno finanziario e le linee guida progettuali. Il gruppo fissa anche il cronoprogramma delle attività, entro un anno dalla firma le parti valutano i primi risultati del lavoro. Il finanziamento dello studio è assicurato da risorse provenienti dall’UE e dal Fondo Comuni confinanti. Qualche indicazione tecnica anticipata dagli esperti per garantire il funzionamento ottimale di una futura linea Dobbiaco-Calalzo: una ferrovia a scartamento ordinario, con una velocità minima di percorrenza attorno agli 80-90 km/h e una velocità massima di circa 100 km/h, raggi di curvatura di 300-400 metri e pendenze con un massimo del 35 per mille, secondo i parametri internazionali. Sarebbe inoltre fondamentale realizzare una linea ferroviaria elettrificata, che permetterebbe un esercizio compatibile anche in termini economici. Il tempo di percorrenza dovrebbe oscillare tra i 45 e i 60 minuti, i costi di realizzazione dell'intero progetto, ha riferito Zaia, aggirarsi sul miliardo di euro.













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