Tunnel del Brennero, mozione dei Verdi contro l’accesso sud

Il documento poi chiede interventi, come equiparare prezzi di pedaggi e carburanti, per far calare il traffico «deviato»


di Bruno Canali


LAIVES. Con una lunga e articolata mozione (che verrà discussa dal consiglio comunale di Laives la prossima settimana) i Verdi chiedono di «esprimere la contrarietà all'inserimento nel Puc della tratta di accesso sud del tunnel di base del Brennero e, contestualmente, promuovere presso la Provincia e di conseguenza presso i governi di Italia, Austria, Germania e Svizzera, che hanno ratificato la Convenzione delle Alpi, azioni concrete e repentine - quali l'equiparazione del prezzo dei pedaggi e del carburante lungo tutti i valichi alpini - al fine di incentivare il transito lungo il percorso più breve e non quello più economico». Già recentemente i Verdi in consiglio a Laives avevano presentato un ordine del giorno critico verso il tunnel ferroviario, opera che ritengono «faraonica e che rientra a pieno titolo nella classifica delle più inutili, costose e pericolose mai previste in Bassa Atesina. L'obiettivo dell'opera è almeno nelle dichiarazioni quello di trasferire su rotaia una gran parte del traffico attualmente su gomma. Nessuno però dice chiaramente che il passaggio su rotaia sarebbe giá oggi possibile, se ci fosse la volontá politica di farlo». L'ordine del giorno era stato però bocciato.

La nuova mozione parte invece dall'inquinamento causato dai transiti autostradali e dall'impengo che Provincia e Governo si erano assunti, di ridurlo. «Nel Programma per la riduzione del biossido di azoto - si legge nella mozione - elaborato dall'Agenzia provinciale per l'ambiente, è scritto che “per poter ottenere il raggiungimento del valore limite (40 µg/m³) entro il 2015 sono necessarie riduzioni delle emissioni autostradali dell'ordine del 40 - 50%”. Considerando che la maggior parte di tali emissioni sono determinate dal traffico pesante, è evidente che dovrebbe eliminare una parte molto importante dei mezzi pesanti che transitano sulla A22». Cosa chiedono quindi i Verdi? Di spingere affinchè il cosidetto "traffico deviato", quello pesante che segue itinerari più lunghi del necessario per ragioni puramente economiche, venga scoraggiato. Da uno studio del 2009 risulta che solo il 45% dei mezzi pesanti che transitano al Brennero percorrono il percorso più breve, mentre il 28% allunga il percorso fino a 60 km e il 27% di più di 60 km. Servono azioni concrete e repentine - quali l'equiparazione del prezzo dei pedaggi e del carburante lungo tutti i valichi alpini - al fine di incentivare il transito lungo il percorso più breve e non quello più economico, proprio per ridurre l'inquinamento».

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