Twenty, eliminati tutti i vincoli sulla affluenza 

La delibera. Prima approvazione in Provincia al nuovo Piano di rischio aeroportuale Nuove norme sul carico antropico. Salvi anche Ingegneria al Noi e il centro islamico di preghiera


Francesca Gonzato


Bolzano. Via ogni vincolo al numero di visitatori all’interno del Twenty, quelle 500 persone massime autorizzate in un’ala del centro commerciale di via Galilei. Il nuovo Piano di rischio aeroportuale risolve alla radice il problema: il Twenty esce dalla zona di rischio. Stop ai vincoli sull’affluenza anche per il centro di preghiera islamico in via Volta. E potrà partire senza incertezze normative il cantiere dela nuova facoltà di Ingegneria al Noi Techpark. «Avevamo bisogno di conoscere con chiarezza le regole del gioco» conferma il presidente provinciale Arno Kompatscher. Il piano riguarda prevalentemente la Zona, cui la Provincia promette procedure alleggerite dal punto di vista burocratico. La giunta, su richiesta della assessora Maria Hochgruber Kuenzer, ha approvato ieri la variante del Piano di rischio aeroportuale, un lavoro che ha visto collaborare la Provincia, il Comune e l’Enac, che nel gennaio 2018 ha dato il proprio parere positivo. Il piano, accompagnato dall’adeguamento del piano urbanistico comunale di Bolzano, verrà inviato ora al Comune e a Roma. Resterà pubblicato per un mese per le eventuali osservazioni, poi la discussione all’interno della commissione urbanistica provinciale e l’approvazione definitiva in giunta provinciale. La variante lascia inalterata la delimitazione delle tre aree di rischio. Kompatscher mette in chiaro che «la delibera non riguarda né il prolungamento della pista né il numero di voli previsti per l’aeroporto». Il Twenty rientra solo in parte all’interno dell’area di rischio: per questo era stata fissato un limite di presenza di 500 persone nella porzione interessata. In futuro non sarà più così: la variante stabilisce che se un edificio ricade solo parzialmente nell’area di rischio, allora ne viene escluso del tutto. «L’Enac ha accettato questa soluzione», riferisce Virna Bussadori, direttrice dell’ufficio Pianificazione territoriale. Tra gli edifici che si vedranno togliere i limiti al carico antropico in base a questa nuova norma c’è il centro di preghiera islamico di via Volta. Tra le altre novità sostanziali della variante, riferisce Virna Bussadori, la modalità di calcolo del carico antropico, che viene fissato zona per zona, non più considerando i singoli edifici. «La soglia massima per ogni zona è stata fissata partendo dall’esistente e prevedendo gli sviluppi volumetrici consentiti dal piano urbanistico comunale», riferisce la dirigente. I centri di elevato affollamento, come fiera e Palaonda, che dovrebbero essere esclusi, vengono inseriti nel piano perché esistenti. La zona A (più vicina all’aeroporto) passa da 18.700 persone ammesse a 19.700 (più 5% ), la zona B passa da 43 mila a 48.500 (più 12,6%), la zona C da 30 mila a 37 mila (più 23,5%). Questo significa, riassume la dirigente provinciale, «che i prossimi progetti nella zona industriale potranno essere sviluppati senza che i proponenti calcolino il carico antropico».

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