Tutela dell’ambiente 

Unibz firma la «Carta dell’Adamello»

Bolzano. I rettori, prorettori e delegati di undici Università Italiane hanno raggiunto i tremila metri di quota del Ghiacciaio dell’Adamello, simbolo dei danni climatici contro il nostro Pianeta. L’o...



Bolzano. I rettori, prorettori e delegati di undici Università Italiane hanno raggiunto i tremila metri di quota del Ghiacciaio dell’Adamello, simbolo dei danni climatici contro il nostro Pianeta. L’obiettivo era sottoscrivere la «Carta dell’Adamello», promossa da Università degli Studi di Brescia, Rete delle Università Sostenibili (RUS), Club Alpino (CAI) e Comitato Glaciologico Italiano (CGI). Per la Libera Università di Bolzano, vi ha partecipato il prorettore alla ricerca, prof. Johann Gamper.

La salita al ghiacciaio dell’Adamello e la firma dell’omonima Carta, sono simbolo dell’urgenza di azioni mirate alla mitigazione e all’adattamento al cambiamento climatico. In base ai modelli matematici sviluppati da ricercatori dell’Università di Brescia, ai rilievi glaciologici e alle proiezioni dei modelli climatici globali, si prevede infatti che il ghiacciaio, il più grande ghiacciaio italiano (quindici chilometri quadrati di superficie), scomparirà entro la fine del secolo per effetto del riscaldamento globale». La Carta dell’Adamello è una dichiarazione che impegna le istituzioni aderenti a collaborare con la società civile per combattere il riscaldamento globale attraverso la formazione degli studenti, lo sviluppo di ricerche finalizzate allo sviluppo sostenibile e la sensibilizzazione dei cittadini. In particolare, sottolinea la necessità “di combattere il riscaldamento globale favorendo la transizione dell’uso di combustibili fossili e fonti di energia rinnovabili e proteggendo le aree più sensibili come le montagne e le aree costiere”, “di conservare ed utilizzare in modo sostenibile gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile”.













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