Urzì stacca la spina a Fli e lancia una nuova lista

Se ne va in polemica con Fini: «Alle politiche ha lasciato decidere tutto a Dellai» Pronto a candidarsi al Senato contro Palermo (e contro i “cugini-rivali” di destra)


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Alessandro Urzì, il consigliere provinciale più votato del centrodestra nel 2008 (con 7.891 preferenze), ha lasciato Futuro e Libertà e si candiderà contro Holzmann (Fratelli d’Italia) e Biancofiore (Pdl). Di questa scelta non ha nemmeno informato il leader di Fli Gianfranco Fini, a cui non ha perdonato la decisione di aver lasciato carta bianca all’ex governatore trentino Dellai sulla composizione e soprattutto sugli apparentamenti della lista Monti in regione. «È stata un’operazione - ha commentato Urzì - umiliante e mortificante per tutti coloro che ancora si riconoscono nei valori del centrodestra. Era giusto, anzi doveroso, trarne le conseguenze e costituire una nuova forza territoriale, che abbiamo ribattezzato “Alto Adige nel cuore - con Urzì”, in vista soprattutto delle elezioni provinciali. Siamo pronti, all’occorrenza, a cambiare nome e simbolo ma senza legarci un’altra volta ai partiti nazionali, che in questi anni hanno deluso la base troppe volte».

E sono stati proprio i Governi di centrodestra a riservare le sorprese più amare, come ha sottolineato lo stesso Urzì elencando una serie di episodi che hanno fatto infuriare centinaia di militanti. «Penso alla lettera di Bondi sui monumento fascisti, all’accordo Fitto-Durnwalder in materia di toponomastica, allo smembramento del Parco nazionale dello Stelvio, al trasferimento dei paracadutisti da Bolzano a Verona voluto dall’ex ministro La Russa o all’abolizione di parte dei controlli della Corte dei Conti in provincia di Bolzano». Fatta questa premessa Urzì ha colto l’occasione per lanciare un ultimo appello e invitare le altre liste del centrodestra a fare un passo indietro per presentare un candidato unico per il collegio senatoriale Bolzano - Bassa Atesina, ma solamente a patto che tutte le forze in campo rinuncino ai propri simboli.

«Nella politica non valgono solamente le bandiere sventolate ma contano i risultati ottenuti e questa è un’occasione più unica che rara per non lasciare campo libero all’asse Pd-Svp». Urzì ieri ha voluto dare ai potenziali alleati 48 ore di tempo per sedersi attorno a un tavolo e individuare un candidato unico. «Il mio invito è rivolto a Pdl, Fratelli d’Italia, Casa Pound, Unitalia, Fli e La Destra». L’unico candidato che sembrava poter riscuotere consensi trasversali era il neurochirurgo Mario Vitale, proposto dal Pdl ma gradito anche a Urzì. Ad affossarlo, però, è stato Giorgio Holzmann. «Non so cosa aspettarmi - commenta Urzì - anche perché i tempi per prendere una decisione sono piuttosto stretti, ma mi sembrava doveroso fare un ultimo tentativo per unire le altre forze che si riconoscono nei valori del centrodestra». Se entro lunedì sera l’appello di Urzì non dovesse - come è probabile - raccogliere consensi allora il consigliere provinciale ha pronto un piano B per dare battaglia su tutti i fronti. «Alla Camera non ci saremo ma avremo candidati, oltre che per il collegio senatoriale Bolzano- Bassa Atesina, anche per Merano e Bressanone. È davvero tempo di dire basta alle commedie squalificanti e mortificanti a cui gli elettori del centrodestra hanno dovuto assistere negli ultimi anni».

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