Vaccini, la giunta stoppa la sua legge 

Necessaria la dichiarazione d’urgenza per discutere il testo nell’ultima seduta di Consiglio: prevista e poi ritirata



BOLZANO. La legge provinciale sui vaccini? Approvata in tutta fretta dalla giunta provinciale e stoppata ora dalla stessa giunta. Il «bollino» d’urgenza è stato impresso e ritirato. Se ne riparlerà dopo le elezioni, con il nuovo consiglio provinciale insediato. In attesa delle nuove regole che arriveranno da Roma: un disegno di legge nazionale meno rigido sull’obbligo è stato già presentato al Senato.

Seduta paradossale ieri mattina per la Quarta commissione legislativa provinciale. Si doveva parlare di vaccini con due disegni di legge in agenda: quello di iniziativa popolare sponsorizzato da Andreas Pöder (BürgerUnion), che sostiene le posizioni no vax, e quello licenziato nell’ultima seduta della giunta provinciale, che conferma l’obbligo vaccinale e le sanzioni, ma cancella le estromissioni dalle scuole materne per i bimbi non vaccinati (salvo emerga un rischio sanitario). Tra la sorpresa generale, svariate telefonate tra la saletta e gli uffici e una visibile irritazione dei consiglieri Svp, si è scoperto che il disegno di legge della giunta ha già finito la corsa. L’assessorato alla Sanità lo aveva proposto alla giunta con il timbro della dichiarazione d’urgenza, l’unico modo per discuterlo in consiglio provinciale nell’ultima seduta, prevista a settembre, e riservata appunto ai temi urgenti. Quel bollino è però sparito, pare già durante l’approvazione in giunta. «Ma nessuno si è ricordato di avvisarci e ormai la commissione era convocata», riferisce il presidente Oswald Schiefer. Senza la dichiarazione di urgenza, il disegno di legge decadrà con le elezioni. «Intanto si capirà quali saranno le indicazioni che arriveranno da Roma», informa Schiefer. I consiglieri di opposizione si sono goduti lo spettacolo. «Perché approvano una legge, se poi la abbandonano subito dopo?», riferisce Riccardo Dello Sbarba (Verdi). A quel punto anche Pöder ha annunciato l’intenzione di rinviare il proprio disegno di legge: «Trattandosi di una iniziativa popolare non decadrà e potremo recuperarla dopo le elezioni». A pochi giorni all’apertura delle scuole regna il caos giuridico. Lo strappo tra mondo della scuola e ministero si è consumato sulla circolare della ministra della Salute Giulia Grillo, che prevede che non sia necessaria la certificazione rilasciata dall’Asl, con la quale si attesta l'avvenuta vaccinazione, per poter entrare in classe il prossimo settembre: basterà una autocertificazione. Il presidente nazionale dell’Associazione presidi Antonello Giannelli ha replicato, sostenendo la necessità di tutelare la salute dei bimbi: «Per noi resta in vigore il decreto Lorenzin che stabilisce che da 0 a 6 anni non si entra in classe senza le vaccinazioni obbligatorie».

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