Vaccini: tempo scaduto, ma non qui 

A livello nazionale partono le sanzioni. In Alto Adige invece rinvio confermato su sospensioni da asili nido e scuole materne



BOLZANO. Vaccinazioni obbligatorie, è terminato il conto alla rovescia. Ma non in Alto Adige. Sono scaduti ieri i termini previsti dalla legge perché le famiglie regolarizzassero la posizione dei figli da 0 a 16 anni con le vaccinazioni obbligatorie: le famiglie devono dimostrare di avere effettuato le vaccinazioni o di avere la prenotazione. Partono ora le sospensioni da asili nido e scuole materne per i bambini da 0 a 6 anni non vaccinati e le sanzioni fino a 500 euro per gli studenti della scuola dell’obbligo a partire dai sei anni. La Provincia di Bolzano, come previsto, non cambia la propria strategia di prolungamento dei tempi. «Siamo convinti di essere sulla strada giusta, puntata sulla convinzione delle famiglie. In ogni caso, tutte le famiglie hanno ricevuto la lettera di invito alla vaccinazione», ribadisce l’assessora Martha Stocker. Fino a questo momento dal ministero della Salute non sono arrivati segnali di «stop» a Bolzano e probabilmente la Provincia, incalzata da un forte movimento «no vax», conta di poter procedere senza conseguenze. A partire da marzo, aveva annunciato Martha Stocker nelle scorse settimane, i genitori di bambini che non hanno risposto al richiamo verranno invitati ad un colloquio ed alla relativa vaccinazione. A partire da maggio 2018, i genitori che non hanno risposto all’invito a partecipare al colloquio, o che dopo il colloquio non hanno fatto vaccinare il bambino, riceveranno dall’Azienda un verbale di contravvenzione e verranno invitati ad effettuare la vaccinazione entro 60 giorni. A partire da luglio, tutti i bambini non vaccinati saranno segnalati all’Ufficio provinciale per la prevenzione che emetterà a carico dei genitori un’ammenda amministrativa (100-500 euro). I bimbi tra 0 e 6 anni verranno segnalati alle direzioni dell’asilo nido, della scuola materna o del servizio di Tagesmütter. Solo a quel punto dovrebbe scattare l’esclusione.

L’Alto Adige conta a tutt’oggi 25.907 giovani non vaccinati, di cui 422 tra 0-6 anni. «Non siamo assolutamente fermi», rivendica Martha Stocker, «Su alcuni vaccini stiamo aumentando di molto la copertura».

Non è stata diffusa una fotografia precisa della situazione nazionale. Sui media circolavano ieri stime tra 30 mila e 50 mila bambini a rischio esclusione da asilo nido e scuola materna. Spuntano altre realtà, che non si allineano alle direttive della legge. Il Friuli Venezia Giulia, riportava ieri Repubblica, ha allungato autonomamente i termini, mentre la Regione Lombardia sta cercando una mediazione.

Se la politica nazionale di fatto tace e acconsente, durissima è arrivata nei giorni scorsi la segnalazione del presidente dell’Istituto superiore di sanità Walter Ricciardi: «L’unica preoccupazione che abbiamo è Bolzano dove sono ancora migliaia i bambini ed i giovani che non sono in regola con la legge sull'obbligo. A partire dalle autorità politiche e amministrative, non sembra si sia capito che c'è una legge che va rispettata». (fr.g.)

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