DOPO LA DENUNCIA SUL GIORNALE

Via Novacella, ascensore riparato a tempo di record 

Il palazzo Ipes. «Grazie all’articolo sull’Alto Adige il giorno stesso hanno mandato i tecnici». Tolto l’avviso di “fuori servizio” fino al 30 settembre. Gli anziani: «Torniamo a vivere»



BOLZANO. Martedì erano scesi in cortile per protestare e “raccontare” al giornale alto adige gli enormi disagi che erano costretti ad affrontare a causa dell’ascensore fuori uso ormai dall’inizio di agosto. Ascensore che, come annunciava un cartello appeso proprio martedì mattina sulla porta dell’impianto rotto, sarebbe stato aggiustato il 30 settembre prossimo. una protesta forte e civile, quella degli anziani e invalidi della palazzina Ipes al civico 1m di via Novacella, che ha “miracolosamente” sortito il risultato sperato.

Nel primo pomeriggio di ieri, infatti, l’inatteso intervento di un tecnico ha messo fine al disagio: ascensore riparato e perfettamente funzionante. sparito anche il cartello con cui la ditta che ha in appalto la manutenzione dell’impianto si scusava per il disagio, annunciando che la data prevista per la riparazione era il 30 settembre.

Di fatto, due mesi senza ascensore per i 29 inquilini di un “condominio protetto”, una palazzina di sei piani che ospita persone anziane e/o con gravi problemi di movimento. sei piani di fatto “insuperabili” per la maggior parte dei residenti dell’edificio, alcuni dei quali - quelli dei piani alti - erano prigionieri nei loro appartamenti, costretti a confidare nell’aiuto di amici e parenti per fare la spese e anche per ricevere medicinali e assistenza sanitaria.

Maria Felice, 88 anni, bloccata in casa al quinto piano, doveva contare sull’aiuto dei familiari e della cognata concetta muccione, che vive nello stesso palazzo e che ha 80 anni. stessa condizione per luciano turbato, 68 anni, anche lui al quinto piano e costretto a contare sulla signora che sbriga le faccende di casa. due storie simbolo, ma le condizioni di disagio erano davvero molte. E l’annuncio che molti degli inquilini avrebbero dovuto gioco forza rinunciare a qualsiasi contatto con l’esterno per ancora una quarantina di giorni, ha indignato tutti. convincendoli alla protesta.

Qualcuno aveva anche ipotizzato di “congelare” il pagamento delle spese condominiali fino alla riparazione dell’ascensore. Ma non è stato necessario. L'Ipes ha capito quanto seria fosse la situazione nella palazzina e ha provveduto a risolverla nella maniera più rapida possibile. «dobbiamo davvero ringraziare il giornale Alto Adige per aver subito raccolto la nostra richiesta d’aiuto» è il commento di un’inquilina, soddisfatta.













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