Via Perathoner, i commercianti «Non riusciamo più a lavorare» 

Disagio in centro. La denuncia: «Ci sono vere bande organizzate che spacciano, si picchiano e si ubriacano»  «I clienti vengono pedinati e hanno paura». Ma molti migranti sono costretti a stare in strada dalle nuove norme


Valeria Frangipane


Bolzano. «La volete la verità? Siamo sfiniti. Così non si può più lavorare. L’abbiamo detto e ripetuto. Non è cambiato nulla». Thomas e Veronika Fink - dell’Hotel Adria - parlano a nome di tutti i commercianti di via Perathoner: «Sono anni che lottiamo contro il degrado e non si è mossa una virgola». Ma adesso cambierà tutto, non credete? Le ruspe di Benko abbatteranno la vecchia autostazione, l’Hotel Alpi ecc. arriverà il nuovo WaltherPark... «Ah da anni è sempre uguale». Tutti concordi nel sostenere che anche col cantiere la questione non cambierà.

Bande organizzate.

Gli esercenti non hanno dubbi. «Qui davanti stazionano bande organizzate di giovani nordafricani che spacciano, si drogano, si picchiano, fanno pipì e quant’altro contro i muri dei palazzi o le vetrine dei negozi e poi bevono. La sera la questione diventa serissima perchè sono quasi tutti ubriachi ed allora sale di molto il rischio, per i passanti, di essere importunati».

La postazione fissa.

Ma cosa chiedete? «Chiediamo - continua Thomas Fink - che le forze dell’ordine se ne stiano qui sotto con una postazione fissa a controllare, monitorare, scoraggiare con la loro presenza. Mi ha chiamato il questore per parlare... che venga a vedere di persona. Perfettamente inutile che vada io. Chiediamo tutti da anni che succeda qualcosa. Perchè non possiamo, non dobbiamo accettare questo degrado. Non ci importa che ci dicano che nel resto d’Italia è peggio, qui siamo in Alto Adige e non possiamo continuare a chiamare il 112».

Clienti importunati.

Fink dice che la sera, più di una volta, i suoi clienti sono stati importunati: «Non è possibile che abbiano paura a rientrare in albergo o a scendere dal taxi. Non è possibile che vengano “pedinati”. E non posso tutte le volte correre giù con l’ansia che succeda loro qualche cosa. Non parliamo delle donne».

Appello per il Daspo.

Esercenti e commercianti non hanno dubbi. «Il sindaco continua a promettere il “Daspo urbano”, i Verdi lo contrastano e noi rimaniamo col cerino in mano». La misura punta ad evitare i bivacchi e contrastare tutto ciò che è contro il decoro, allontanando chi crea problemi da un minimo di 48 ore ad un massimo di sei mesi da determinati luoghi della città. «Magari riuscissero a concretizzarlo!».

Migranti costretti alla strada.

Il problema dei giovani migranti che bivaccano in strada tutto il giorno esiste, ma esiste anche perchè non sanno dove andare e cosa fare. Senza permesso di soggiorno non possono lavorare e - per esempio - all’interno di molti centri profughi della città possono solo dormire ma non sostare durante il giorno. Devono uscire alle 7 della mattina e tornare a sera. Questione sollevata più volte da associazioni di volontariato: «Non hanno neanche a disposizione un bagno. E questo per tutto il giorno».













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