Via Perathoner, il degrado è tornato  

Dopo mesi di “quasi tranquillità” commercianti, residenti e passanti sono ancora in balìa di bande di giovani stranieri


di Paolo Tagliente


BOLZANO. Ci risiamo. La scorsa primavera, dopo settimane di proteste da parte di residenti e negozianti, era esploso il “caso via Perathoner”. «Terra di nessuno» non esitava a chiamarla chi, quotidianamente, si vedeva costretto a combattere con degrado, spaccio e una serie pressoché infinita di episodi di microcriminalità e, a più riprese, aveva chiesto alla politica di intervenire e alle forze dell’ordine un presidio fisso in zona. A marzo, l’allora questore Giuseppe Racca aveva disposto la chiusura per quindici giorni del bar Miami, luogo di ritrovo di molti dei giovani extracomunitari che imperversavano nella zona. La situazione, a dire il vero, non è mai tornata ad una vera tranquillità, ma per le settimane e i mesi successivi l’assedio alle attività commerciali che si affacciano sulla via s’era parecchio allentato. E anche passare a piedi non era più una rischiosa impresa.

Ma poi, l’incantesimo s’è rotto. E da qualche settimana, via Perathoner è ripiombata nel buio. «Qui – sbotta un commerciante – è tornato tutto come prima. I giovani sono tornati a stazionare numerosi davanti alle vetrine, a fumare hashish e marijuana, a spacciare e a minacciare noi, i passanti e i nostri clienti». Un pessimo ritorno al passato, insomma, legato a doppio filo ad una nuova “occupazione” del bar Miami. Occupazione che, probabilmente, io gestori non sono riusciti ad evitare. E così, la tensione è tornata a salire. Forte. Di pari passo con il degrado e la sporcizia.

Un paio di settimane fa, una donna, esasperata, è uscita in strada e ha protestato in maniera decisa contro un gruppo di giovani stranieri che s’erano appropriati della strada in modo assai molesto. Beh, la poveretta ha rimediato una testata in pieno volto e ha dovuto ricorrere alle cure dei sanitari. un paio di giorni più tardi è toccato a una guardia giurata della ditta che garantisce la sicurezza all’interno della stazione degli autobus. L’uomo, che svolge da tempo il suo incarico alla stazione e che, a detta di tutti, s’è sempre molto impegnato per impedire che nella struttura entrassero e bivaccassero persone che con gli autobus non c’entrano nulla, è stato circondato e malmenato da un gruppetto di giovani. Un vero e proprio agguato contro un uomo la cui unica colpa è quella di svolgere con serietà il proprio lavoro. Una raffica di calci e pugni, anche quando l’uomo era ormai a terra. Risultato: ferite guaribili in 8 giorni e la voglia di mollare tutto, di non tornare più in quella stazione. Anche perché, nonostante la gravita dell’episodio, l’uomo ha avuto il sangue freddo di non estrarre la pistola. Ma non sempre può andare bene.













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