Villa Hölzl va all’asta: il ricavato destinato agli alloggi per anziani

La giunta bandisce la gara, prezzo base 838 mila euro L’edificio di via Schaffer è sottoposto alla tutela degli insiemi


di Giuseppe Rossi


MERANO. Villa Hölzl, l'edificio di via Schaffer fino a due anni fa proprietà della disciolta fondazione Borodine, va all'asta. A decidere la dismissione dell'edificio (poco più di 2.300 metri cubi disponibili) è stata la giunta comunale, completando l'iter che era iniziato un anno fa.

A gennaio 2011 era stata dichiarata defunta la fondazione, e la proprietà, debiti e crediti - la stessa villa Hölzl oltre a poche migliaia di euro - erano stati incamerati dal Comune. Il palazzo, che negli anni Ottanta ospitò anche la sede di radio Maia e che venne realizzato negli anni Venti per ospitare le prime famiglia russe residenti in città, sarà venduto al miglior offerente nel corso di un'asta pubblica entro la fine dell'anno. Il prezzo inserito a base d'asta è di 838 mila euro, ovvero l'importo contenuto in una stima che la Provincia aveva realizzato lo scorso anno, e la cubatura sarà aggiudicata a quell’offerente che in busta chiusa avrà offerto l'importo più alto.

Ricavato per alloggi anziani. Il ricavato verrà utilizzato dal Comune, per finanziare almeno una parte dell'acquisto dei quaranta alloggi per anziani chiavi in mano che la società Madison dovrà costruire all'interno dell’ex officina del gas in via Toti. In questo modo viene rispettato il vincolo socio assistenziale che l'intavolazione della proprietà a favore del Comune aveva portato con sé.

Tutela insiemi. Il nuovo proprietario di villa Hölzl dovrà però fare i conti con la tutela d'insiemi che protegge l’edificio, costruito nel 1923 dai progettisti Bauer & Petter. La villa fa parte del patrimonio immobiliare che il Comune di Merano già due anni fa aveva deciso di dismettere assieme all'ex municipio di Quarazze e alla colonia di San Vigilio.

Eredità russa. La storia di villa Hölzl è legata in maniera stretta a quella della comunità russa presente in città, che a inizio secolo scorso fece della zona attorno alla via Schaffer la propria sede. Tra Maia Bassa e Maia Alta venne realizzato il complesso Zarenbrunn con le ville Petersburg e Caterina (i nomi originali erano rispettivamente villa Borodina e villa Mosca) e la chiesa ortodossa di San Nicola Taumaturgo. Negli anni Settanta però la fondazione Borodine, proprietaria degli immobili e di villa Hölzl, attraversò una serie di difficoltà economiche importanti, al punto che all'inizio degli anni Ottanta, l'allora sindaco Armin Ganner intervenne per rilevare la proprietà del terreno, della chiesa e delle due ville alla quarta asta fallimentare, dopo che le prime tre erano andate deserte, pagando due miliardi di lire.

L'intervento evitò il rischio di speculazione edilizia e le due ville vennero trasformate in alloggi protetti per anziani, ancora oggi seguiti dalla fondazione Pitsch. Sulle due ville ha però messo gli occhi il nuovo centro di sviluppo dei rapporti tra Alto Adige e Russia sempre intestato a Nadezhda Ivanovna Borodina, che le vorrebbe tornare a gestire. Il Comune attende però delle contropartite, quantomeno per sistemare gli anziani ospitati.

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