Vittime del lager di via Resia, il muro dei nomi
Il sindaco Caramaschi: "Ricordiamo i 10 mila internati passati per Bolzano. Molti di loro sono morti nei campi"
BOLZANO. Su un muro i nomi delle vittime del lager di via Resia. Sabrina Michielli, capo di gabinetto del sindaco, qualche giorno fa ha effettuato assieme ad alcuni tecnici un primo sopralluogo, perché Renzo Caramaschi ha preso un impegno con l’Anpi ma prima ancora con se stesso: «Entro la fine del mandato voglio che i nomi dei diecimila uomini e donne che sono passati dal lager di via Resia per andare poi a morire nei lager nazisti, vengano ricordati uno per uno».
Qualcosa di analogo a quanto realizzato nel piano interrato della Stazione centrale di Milano: un installazione con 774 nomi, per ricordare uomini, donne, bambini ebrei partiti il 6 dicembre 1943 e il 30 gennaio 1944 dalla stazione del capoluogo lombardo con destinazione Auschwitz-Birkenau. Si salvarono in 27 e i loro nomi sono evidenziati.
«A me l’idea è venuta - dice il sindaco - guardando quanto è stato fatto alla stazione di Roma. Le vittime dell’Olocausto sono ricordate con un nome e un cognome e le scritte sono luminose in modo che si possano vedere sempre».
L'INTERVISTA COMPLETA SUL QUOTIDIANO IN EDICOLA