L’INTERVISTA 

Dianese debutta in consiglio: scuola e sicurezza prioritari

BRESSANONE. Da fine novembre Bressanone avrà un nuovo consigliere: Juri Dianese, 21 anni, dal 29 novembre subentrerà, a Massimo Bessone, neo eletto in Provincia, e ad appena tre anni dall'inizio...


di Tiziana Campagnoli


BRESSANONE. Da fine novembre Bressanone avrà un nuovo consigliere: Juri Dianese, 21 anni, dal 29 novembre subentrerà, a Massimo Bessone, neo eletto in Provincia, e ad appena tre anni dall'inizio della sua attività politica sembra avere tutte le intenzioni di dare il suo contributo per il bene della città.

Lei è molto giovane. Ci racconti un po' di lei e del suo percorso politico.

«A dicembre compio 22 anni ed ho frequentato le scuole italiane fino alla maturità nel 2017. La mia attività politica è iniziata nel 2015, con la candidatura a consigliere comunale della Lega. Poi ho militato nel partito e sono stato responsabile della comunicazione per la Lega giovani. Oltre alla politica comunale e provinciale mi sono impegnato in altri campi "politici", prima come rappresentane della Consulta giovani e dopo come membro nella Consulta provinciale degli studenti di lingua italiana. Sono un ragazzo sportivo, membro del Cai dal 2006, arrampicatore esperto e appassionato di alpinismo, e dallo scorso settembre sono impiegato nel ufficio finanze nella sede amministrativa della Würth ad Egna».

Cosa intende fare per Bressanone?

«Sono convinto che abbia poco senso a livello comunale trattare tematiche come per esempio l'unione europea e quindi cercherò di concentrarmi su temi più vicini ai brissinesi che oltre alla normale amministrazione saranno: politiche giovanili, scuola, sicurezza e ambiente».

Lei conosce Matteo Salvini. Cosa pensa della sua linea politica secondo alcunii portate avanti anche con una certa irruenza?

«Salvini è un politico che apprezzo molto, simpatico e alla mano ma determinato e diretto quando la situazione lo richiede. Apprezzo il suo modo di essere diretto perché ritengo che nella politica e nella vita si debba parlare meno ed agire di più. E non ritengo che il ministro Salvini sia troppo irruento. Credo che il suo modo di proporre dei temi sia abbastanza appropriato, non per altro viene apprezzato molto in Italia e lo dimostra il continuo aumento dell'elettorato».

Che idea si è fatto del tema immigrazione in Alto Adige e in Italia?

«L'immigrazione è un valore aggiunto se controllata e gestita in maniera corretta. Non ho mai avuto problemi a rapportarmi con italiani e stranieri e per questo non mi considero un razzista. Fino ad ora la situazione è stata gestita in maniera errata e sono convinto che la squadra di governo saprà rimediare. In Alto Adige la situazione cambia. Ci sono Comuni che riescono a gestire ed altri che falliscono, ma Bressanone a mio parere ha adottato un giusto metodo di lavoro, anche se ci sono alcune cose da migliorare».

E della scuola plurilingue?

«Io credo che la scuola debba adottare per quanto concerne le lingue il metodo Clil, vale a dire il metodo di apprendimento della lingua ove l'insegnamento della seconda lingua avvenga con modalità innovative. Tuttavia, deve cambiare completamente il metodo di insegnamento, passando da un metodo tradizionale ad un metodo che renda più attivi i ragazzi nell'apprendimento».

Perché la Svp dovrebbe scegliere la Lega come partner di giunta provinciale?

«Perchè la Lega è l'unica alternativa seria ai partiti altoatesini; porta avanti temi come l'autonomia e non è il male che tutti credono».

Tema sicurezza: come valuta la situazione?

«La questione sicurezza è uno dei temi portati avanti dalla Lega, molto sentito dai cittadini. Il governo ha già fatto qualcosa e farà dell’altro. In Alto Adige, a Bressanone, la situazione non è critica ma sicuramente necessita di interventi».

C’è chi accusa la Lega, ma anche M5S, di essere una forza populista?

«Non credo di potermi esprimere in merito. A mio parere la parola populismo è troppo vaga e non esprime un concetto chiaro».

Farà lei il vicepresidente del Consiglio comunale di Bressanone al posto di Bessone?

«Non credo, sono giovane e il ruolo spetterà a persone più esperte. La decisione, comunque, spetta al Consiglio». (t.c.)

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