Giardino, battaglia di striscioni nel meeting in piazza Duomo 

Il flash mob ieri. Gli Ecosociali hanno riunito 400 persone contro il progetto Heller sostenuto invece da altri manifestanti E il confronto è diventato scontro. Siller (Svp): «Hanno provato a nascondere i nostri slogan». Frei: «Diffuse false notizie»


Fausto Da Deppo


Bressanone. Un flash mob organizzato ieri dai consiglieri della lista d’opposizione Ecosociali si è trasformato in un confronto e poi in una battaglia di slogan e striscioni: da una parte quanti chiedevano per il Giardino vescovile un futuro “ad accesso libero, non commercializzato e non necessariamente riempito di eventi”, dall’altra i sostenitori del progetto dell’austriaco André Heller, sostenuto dal Comune. Il flash mob ha così riunito e diviso in piazza Duomo a Bressanone circa 400 persone: il popolo degli Ecosociali sotto lo slogan “Lo spettacolo siamo noi”, il popolo di Heller, con il consigliere Svp Gerold Siller, a ribattere con “We love Heller - Per far fiorire la vita”.

E la festa ha sfiorato momenti di tensione, amplificati poi dai soliti strascichi sui social. Siller ha stigmatizzato “alcuni partecipanti che hanno cercato di nascondere i nostri striscioni”, Markus Frei (Ecosociali) ha ribattuto indicando “le false notizie diffuse sui social, dove si è parlato di una manifestazione a favore del progetto Heller, mentre i favorevoli erano una minoranza. Insomma - ha detto ancora Frei - una cosa spiacevole, sulla quale coinvolgerò il sindaco Peter Brunner: questo non è il dialogo che il sindaco ha sempre promosso, questo è piuttosto volontà di alimentare divisioni e polemiche”.

In effetti, il clima si è piuttosto acceso nei commenti alle foto postate e le accuse di “manipolazione del flash mob da parte di una manciata di persone” si sono accodate a quelle di “bufala spacciata via Facebook”. Accuse rivolte al gruppo di Siller, che ha replicato precisando che “gli striscioni pro Heller non erano striscioni della Svp ma di un gruppo di persone che volevano solo poter dire la loro”. A proposito delle reazioni suscitate, e definite “eccessive”, il consigliere Svp si è detto “spaventato, intimorito”.

“Siamo da sempre per un’idea di Giardino a misura di cittadini brissinesi - ha spiegato Frei - ma con il flash mob abbiamo voluto parlare più in generale della Bressanone del futuro vista sotto la lente delle manifestazioni turistiche e culturali. Va bene animare la città - riprende Frei - e in effetti, rispetto al passato, ci sono più cose, scadenze, rassegne. Ma è arrivato il momento, crediamo, di fare una riflessione, di capire dove sta il limite: quale è la città che vogliamo, quanto vogliamo riempirla di eventi e quanta qualità chiediamo e dobbiamo chiedere a questi eventi. E, ancora, quanto invece vogliamo che il nostro centro, che la nostra città mantengano i caratteri di un posto per i brissinesi”

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