Giardino vescovile, la Svp «Va difeso dai vandali» 

Il capogruppo Gerold Siller: «Un accesso incontrollato sarebbe dannoso per tutti» «Il parco deve diventare un gioiello. Chi ci contesta non ha proposte concrete»


di Tiziana Campagnoli


BRESSANONE. La Svp di Bressanone, attraverso il capogruppo Gerold Siller, scende in campo per difendere il progetto in fase di elaborazione per il Giardino vescovile dell’artista André Heller e per chiedere a chi fosse ancora intenzionato a firmare la petizione del Comitato per “Un Giardino aperto a tutti”, già arrivata a 2.500 firme, di pretendere dai promotori di sapere quale sia la loro proposta concreta per la sistemazione dell’area verde nel cuore della città, visto che a tutt’oggi non ci sarebbe. «Il progetto dell’artista André Heller per la sistemazione del Giardino vescovile è sinonimo di tranquillità, bellezza naturale e artistica, combinazione di storia millenaria e apertura al contemporaneo, ma anche di vera sostenibilità economica nell’interesse dei cittadini di Bressanone» sottolinea Gerold Siller, consigliere comunale di Bressanone e capogruppo Svp.

Gerold Siller critica soprattutto le affermazioni fuorvianti, polemiche e a volte anche diffamatorie che i promotori diffondono tramite Facebook e altri canali informativi. «Chiunque chieda un Giardino vescovile accessibile a tutti in modo incontrollato e in qualsiasi momento non è consapevole di cosa questo significhi in termini di sicurezza e di responsabilità dei costi. Tutti vogliamo che il parco diventi un gioiello di Bressanone, un’area ricreativa e parte dell’ensemble del Palazzo vescovile. Tuttavia, sappiamo anche che il vandalismo negli spazi pubblici è un fenomeno che interessa molti quartieri e aree pubbliche di Bressanone e che le autorità locali stanno cercando di contrastare con grande impegno. È irrealistico e irresponsabile immaginare che questo fenomeno non tocchi anche il Giardino vescovile, con la sua superficie di 2,5 ettari. Basti pensare al parco della stazione ferroviaria di Bolzano. L’area del Giardino, da sempre ben protetta, dovrà pertanto essere adeguatamente protetta e sorvegliata anche in futuro».

Gerold Siller sottolinea che la richiesta di libero accesso al giardino non è nell’interesse della popolazione di Bressanone. «L’amministrazione comunale è responsabile del giardino e quindi anche della sua cura e manutenzione. Se si seguisse l’approccio dei promotori della raccolta firme, i costi sarebbero a carico del bilancio comunale e quindi graverebbero unicamente sui cittadini, mentre gli utenti del giardino provengono anche da fuori città. Questo è peraltro già il caso di molte altre strutture ricreative del capoluogo della valle Isarco. Se la popolazione locale ricevesse l’accesso al giardino con un biglietto annuale a un prezzo accessibile a tutti, mentre gli ospiti provenienti da fuori pagassero un normale biglietto d’ingresso e contribuissero così alla conservazione del giardino, questo sarebbe solo a vantaggio dei nostri cittadini».

Gerold Siller è convinto che l’offerta sarà accettata da tutti coloro che sono interessati a visitare il giardino e fa riferimento al successo della Summercard. «Con le varie edizioni della Summercard, che quest’estate è stata venduta ben 10mila volte, abbiamo dimostrato di rispondere in modo mirato alle esigenze dei vari gruppi di utenti» – afferma ancora l’ideatore e coordinatore del ticket per il tempo libero.

Siller si dice infastidito dalle motivazioni populiste dei promotori della raccolta firme, dato che il team del sindaco Peter Brunner sin dall’inizio si è impegnato a coinvolgere tutte le parti interessate e far considerare le loro proposte nel lavoro di progettazione. Dopo un esame approfondito, il consiglio comunale ha votato chiaramente a favore del progetto di Heller, che è stato accolto con entusiasmo sia dalle istituzioni responsabili sia da molti cittadini dopo che il progetto originale, emerso da un concorso di idee, non era riuscito a convincere tutti. Secondo Siller un’ampia maggioranza del consiglio comunale non era più disposta a far gravare sul bilancio comunale i costi elevati per l’attuazione di un tale progetto. «Invito i cittadini di Bressanone – conclude – a chiedere ai promotori della raccolta firme qual è la loro proposta concreta per la sistemazione del giardino, come vogliono proteggerlo dagli atti vandalici, quali costi di investimento e manutenzione sono previsti e chi li pagherà. Chi è interessato può rivolgersi direttamente a me per avere informazioni dettagliate sul progetto Heller, in modo da potersi fare un’idea e decidere consapevolmente prima di aderire alla raccolta firme».













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