Giardino vescovile, prima sfida tra le due fazioni al Forum 

L’invito a Brunner. Lo storico Heiss: «Contiamo di avere il sindaco tra noi anche per conoscere di più l’idea di Heller» I promotori della raccolta firme: «Resta il nostro concetto di giardino aperto». Mercoledì sul palco anche diversi esperti


Massimiliano Bona


Bressanone. A lanciare la palla – il giorno dopo il via libera delle Belle Arti al progetto per il restyling del Giardino vescovile firmato dall’austriaco Heller con il sostegno di Curia, Comune e Provincia – è lo storico ed ex consigliere provinciale dei Verdi Hans Heiss che per mercoledì 27 marzo alle 20 al Forum di Bressanone ha organizzato una sfida tra le due anime della città: da una parte c’è quella «turistico-imprenditoriale» propensa a farne un’attrazione con il pagamento di un ticket (come a Trauttmansdorff) e dall’altra chi vorrebbe tenere aperto il salotto verde della città, che oltre ad essere un luogo di svago fa parte anche di un ensemble storico.

«La nostra “Iniziativa” può contare sull’apporto di uno zoccolo duro, costituito da una ventina di persone, ma ha dalla sua parte parecchi simpatizzanti che hanno lavorato per quasi un anno raccogliendo firme, in totale circa 4 mila. E queste adesioni - sottolinea Hans Heiss - sono a favore di un giardino sempre aperto. Di mese in mese abbiamo messo sempre più a fuoco il concetto e la destinazione possibile di questo parco di inestimabile valore per noi brissinesi».

Nel frattempo ci sono stati diversi incontri e colloqui con i rappresentanti della Curia, del Comune e della Provincia. «E questi faccia a faccia non hanno fatto che rafforzare le nostre convinzioni: il ruolo del giardino quale verde pubblico e parte di un ensemble storico, la sua importante funzione di luogo di svago e ricreazione nell’ambito di uno spazio urbano sempre più compromesso, ma anche nuove possibilità di passaggio e spostamento in città».

Una serie di argomentazioni antitetiche a quelle della giunta Brunner, ma condivise da molti sostenitori filo-ambientalisti.

«Riteniamo di avere argomenti a sufficienza per poter esporre il nostro concetto di giardino aperto, dando inoltre a tutti l’occasione di poterlo mettere a confronto con il progetto fortemente voluto dal Comune. Sul palco non mancheranno alcuni esperti che potranno ulteriormente avallare le nostre argomentazioni».

Tra i relatori messi in campo dai Verdi ci sono Anni Schwarz delle Giardinerie comunali di Merano, Claudia Plaikner dell’associazione Heimatpflegeverband e Johann Kiem di «De Pace Fidei».

«Lo scopo della serata è anche quello di dare l’opportunità al Comune di presentare ed informare la popolazione sul progetto a firma di Andrè Heller, visto che finora se ne è parlato veramente poco».

In quest’ottica sarebbe fondamentale la presenza del sindaco Peter Brunner, che ieri ha dichiarato di voler tenere conto anche «delle opinioni dei contrari». «Il nostro invito - prosegue Heiss - al sindaco è stato depositato il 14 febbraio scorso con la preghiera, appunto, di presentare al Forum il proprio concetto assieme al nostro. Lo riteniamo un esempio di democrazia e trasparenza al servizio dei cittadini. Il sindaco Brunner potrà fornire informazioni sullo stato attuale del progetto. La nostra Iniziativa offre comunque un’eccezionale opportunità democratica per uno scambio di informazioni a tutto vantaggio dei cittadini che sono anche contribuenti e finanziatori del progetto. Il futuro del Giardino Vescovile è ancora nelle nostre mani e questo incontro potrebbe risultare decisivo per le prossime scelte». Questo, almeno, è il punto di vista degli ambientalisti della val d’Isarco. L’impressione è che i giochi, ormai, siano (quasi) fatti. «Questo, però, è solo il progetto preliminare: certo, con il cambio di rotta alle Belle Arti in Provincia ora c’è la strada spianata. Noi, come gruppo verde, riteniamo di poter ancora incidere sulle scelte per il futuro del nostro polmone verde».













Altre notizie

Attualità