Giocare in ospedale per ritrovare il sorriso 

Presentata l’iniziativa del Vke nel reparto di pediatria a Bressanone «Offriamo ai bimbi una forma di cura che non è legata alla loro malattia» 


di Fabio De Villa


BRESSANONE. Offrire ai ragazzi ricoverati all’ospedale di Bressanone un valido sostegno in un periodo difficile della loro vita basandosi sul gioco e sulla creatività. Queste sono le finalità del progetto «Giocare in ospedale» presentato in occasione di una conferenza stampa al comprensorio sanitario della cittadina vescovile e che ha già preso il via da qualche giorno.

Poiché nei mesi di luglio ed agosto presso i reparti pediatrici degli ospedali non viene svolto alcun tipo di attività didattica – visto che gli insegnanti sono in vacanza - l’Associazione campi gioco e ricreazione del Vke svolge questa attività durante i mesi estivi per offrire ai ragazzi ricoverati un sostegno concreto basandosi sul gioco e sulla creatività. In questo progetto, che viene offerto già da anni presso gli ospedali di Bolzano e di Merano, è coinvolto quest’estate per la prima volta anche l’ospedale di Bressanone. Il direttore di dipartimento salute, sport, politiche sociali e lavoro, Michael Mayr, ha presentato l’iniziativa che ha già preso il via lo scorso 18 giugno e si protrarrà fino al 4 settembre.

Il progetto ha come scopo quello di impiegare il tempo libero dei bambini in ospedale con giochi, attività ludiche e creative per il raggiungimento di obiettivi specifici come il superamento della passività che segue al ricovero. «Si punta - spiegano i promotori - a recuperare la voglia e la forza di fare, ad essere attivi, esprimere ed esprimersi sulle proprie esperienze in ospedale, superare le proprie paure e recuperare e rafforzare la fiducia nella propria capacità di tornare in salute». Per poter rispondere al meglio alle esigenze dei bambini è stata fondamentale una stretta collaborazione con il team sanitario degli ospedali: dai medici agli infermieri fino agli psicologi. Ai bambini e alle loro famiglie vengono messi a disposizione materiali creativi, libri, puzzle, giochi di società e giochi per la prima infanzia. Hanno la possibilità di scegliere le attività e se giocare con gli altri bambini, con il personale oppure con i loro genitori.

Le collaboratrici propongono quotidianamente delle attività, che vengono adattate alle necessità dei bambini e in relazioone alle situazioni cliniche. In base all’esperienza fatta presso l’ospedale di Bolzano e di Merano il progetto è stato descrittoda parte del personale sanitario, dai bambini e dai genitori stessi che hanno seguito l'evoluzione dell’apprezzata iniziativa. Un momento senza dubbio unico e preziozo, che consente di offrire ai bambini una forma di cura, che non è legata esclusivamente alla malattia.

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