I giovani ricordano la Shoah
All’istituto Langer incontro con il presidente Anpi Guido Margheri
VIPITENO. All’Istituto di lingua italiana a Vipiteno “Alexander Langer”, venerdì scorso il suono della campanella non ha significato solo l’inizio della giornata scolastica, ma anche l’avvio della commemorazione della Giornata della memoria, una commemorazione segnata da un programma di attività sotto il titolo “Ottant'anni dalle leggi razziali, a Bolzano c’era un lager….”.
Con entusiasmo, i ragazzi hanno accolto il presidente dell’Anpi - Associazione nazionale partigiani italiani Guido Margheri e il presidente dell’Associazione figli della Shoa, sezione di Verona Roberto Israel. Dopo il saluto rivolto dal docente vicario Todesco Paolo ai ragazzi e agli ospiti, l’organizzatrice della giornata la professoressa Maria Nunzia Grasso ha sottolineato "l'importanza del ricordare ik fatti accaduti nel quadro della Seconda guerra mondiale affinché ciò che di terribile è stato non avvenga più, riponendo la fiducia nei ragazzi che saranno gli adulti di domani".
"Anche a volerlo raccontare è impossibile”. Così Guido Margheri ha iniziato la sua esposizione e la sua testimonianza. Margheri è partito dal termine Shoah, dalla sua origine e dal suo significato, e ha continuato parlando di chi fu rinchiuso nei campi di concentramento, non solo Ebrei, ma anche oppositori politici, dissidenti, persone non gradite per motivi etnici o culturali. L’esposizione si è concentrata quindi sul campo di transito di Bolzano e su ciò che ne è rimasto oggi e sul campo satellite di Vipiteno. Si è parlato delle pietre d’inciampo presenti a Bolzano. Margheri è stato letteralmente travolto dalla curiosità affamata dei ragazzi, che uno dopo l’altro hanno alzato la mano per una lunga, coinvolgente sequenza di domande.
La giornata è proseguita con l'intervento del presidente dell’ Associazione figli della Shoa Roberto Israel, che ha iniziato con una frase:_ "L’indifferenza è la vera nemica”. Israel ha illustrato ai ragazzi quali furono le leggi razziali contro gli Ebrei, come e quando vennero promulgate Il discorso ha portato l'attenzione su quella che era la vita nei campi di concentramento, su torture e tragiche condizioni di reclusione inflitte a tutti coloro che venivano rinchiusi li. I ragazzi sono rimasti colpiti da questi racconti, ad alcuni è scesa una lacrima e hanno incalzato Israel con le domande, fino a sforare l’orario previsto per l'incontro, ma "i ragazzi – racconta la professoressa Grasso - si sono dimostrati troppo interessati per poterli fermare e abbiamo continuato fino a saziare il loro desiderio di sapere". Fino a una significativa esclamazione da parte degli ospiti intervenuti:
“Non ci è mai capitata una scolaresca così curiosa”.
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