Ims, il gotha dell’alpinismo porterà diecimila presenze 

Il sindaco: «Stasera Forum esaurito, dal 2019 ritoccheremo format e date» Oltre a Lunger e Beat Kammerlander, le storie di Simona Atzori e Ali Mahlodji


di Massimiliano Bona


BRESSANONE. «Otto-nove mila presenze sono sicure, diecimila se va benissimo»: il sindaco di Bressanone Peter Brunner si frega le mani per la decima edizione dell’Ims, il Festival della montagna che da stasera animerà la città per una settimana. «Per questa sera al Forum sono attese 600 persone, ma ce ne sono più di 150 in lista d’attesa. Il nostro brand è fortissimo».

Un volano per il turismo, ma non solo. «L’Ims per Bressanone e la Plose rappresenta anche un’occasione per farsi conoscere e fare marketing con il gotha dell’alpinismo ma anche con storie che ci invitano a cercare nuove strade. A non fermarci mai. Penso a Simona Atzori, ballerina, pittrice e scrittrice, famosa per la sua forza interiore e per la capacità di aver intrapreso con successo queste attività artistiche pur essendo priva di entrambe le braccia dalla nascita. Ma anche ad Ali Mahlodji, viennese con radici persiane e soprattutto un vero “selfmademan”. Ha cambiato più 40 lavori dopo essere stato costretto, insieme ai suoi genitori, a fuggire dal suo Paese d’origine».

Ali si è reso conto che il disorientamento è un problema globale per i ragazzi e molti si sentono persi come è successo a lui al liceo: ecco perché ha fondato la piattaforma whatchado dalla sua idea d’infanzia per aiutare gli altri a trovare la professione che più si addice a loro - per motivarli a perseguire la loro vocazione.

«Si parlerà ovviamente anche di montagna in senso stretto (previste anche escursioni in quota con gli alpinisti ndr) grazie ad esempio a Tamara Lunger e Beat Kammerlander». Quest’ultimo ha iniziato ad arrampicare più di trent'anni fa ed è diventato rapidamente uno dei più forti arrampicatori a tutto tondo del suo tempo. Per lui l'alpinismo era associato a camicie a quadri e pantaloni alla zuava. Ma la prima volta che sperimenta e supera la paura che prova guardando in basso è già così forte che ne vuole di più. Arrampicata su ghiaccio, alpina o sportiva, padroneggia tutto al massimo livello. Molte cose sono imprevedibili nella vita, ma che Tamara Lunger, figlia di un noto scialpinista, sia nata con la passione per la montagna era prevedibile. Nel 2014 ha raggiunto la vetta del K2 come seconda donna italiana nella storia dell'alpinismo. La terra era ai suoi piedi. Un altro momento clou sarà la consegna del «Premio Paul Preuss». Viene assegnato agli alpinisti estremi e agli arrampicatori che, nel corso del loro intero sviluppo alpinistico, si sono distinti in particolare non solo per gli eccellenti risultati ottenuti in montagna, ma anche nello spirito della filosofia di Paul Preuss, rinunciando agli ausili tecnici per l'arrampicata.

«Dal 2019 - conclude il sindaco - ritoccheremo format e date, d’intesa con l’Idm. E forse torneremo ad inserire il bouldering. L’Ims va già benissimo ma un notevole potenziale di crescita che vogliamo sfruttare».

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