«Le prossime alluvioni? Saranno programmate» 

Gli amministratori hanno visitato in Baviera altri centri della rete «Città alpine»: «Ci sono progetti e interventi per canalizzare le acque delle esondazioni»


di Fausto Da Deppo


BRESSANONE. I futuri, eventuali rischi di esondazione dell’Isarco? Potrebbero essere gestiti in modo “programmato”, cioè prevedendo dove l’acqua potrà superare gli argini e canalizzandola. La possibilità è ovviamente da scongiurare, ma nel caso Bressanone vuol farsi trovare pronta, ancora più pronta di quanto ha dimostrato nei giorni scorsi. E, mentre l’allerta maltempo fortunatamente lascia intravedere il ritorno alla normalità (restano due case evacuate dopo il crollo di una terrazza), il sindaco Peter Brunner guarda avanti mettendo a frutto quella rete di contatti internazionali attivata con la partecipazione all’associazione delle Città alpine. Bressanone lo è tuttora, ha vestito l’ “abito” di città alpina quest’anno e, dopo il successo dell’International mountain summit e il Mercato contadino celebrato in piazza Duomo, si prepara al passaggio di testimone a Morbegno, in provincia di Sondrio.

“Ma esser stati città alpina - sottolinea Brunner - non vuol dire solo aver ospitato eventi. Sono soddisfattissimo del calendario andato in scena, il coinvolgimento di scuole, associazioni, di giovani e residenti in genere è stato significativo e credo che gli obiettivi della rassegna siano stati centrati. Parlo di sensibilizzazione verso i temi cruciali del futuro delle aree di montagna tra sviluppo di un’economia sostenibile e adeguamento della mobilità e, ancora, di salvaguardia delle risorse ambientali in parallelo alle esigenze a loro volta crescenti del turismo. Ora, però, il sipario non deve calare. In agenda ci sono due appuntamenti, a Innsbruck e in Francia, con i membri dell’associazione città alpine e saranno i momenti utili per fare il punto su quanto è stato fatto e per aggiornare programmi di intervento sul territorio che, appunto, possono sfruttare esperienze e progetti di tante realtà che, in rete, si parlano, si scambiano informazioni, si aiutano”.

Un paio di settimane fa, gli amministratori di Bressanone sono stati in Baviera, dove Sonthofen e Bag Reichenhall sono state città alpine e “lì abbiamo visto nel concreto - riprende Brunner - cosa è stato fatto contro il rischio di alluvioni, contro i problemi dati dall’ingrossamento dei corsi d’acqua, un’emergenza che ci tocca. Tra quanto abbiamo potuto valutare, è stato interessante vedere all’opera infrastrutture che possono canalizzare le acque alluvionali intervenendo dove gli argini dei fiumi e dei torrenti non sono più in grado di contenere i volumi d’acqua. Con questi interventi, le esondazioni possono essere tradotte in una sorta di alluvioni programmate, con evidenti ricadute positive a livello di gestione delle emergenze e anche di eventuali danni e di attenuazione delle conseguenti misure di ripristino e normalizzazione”.













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