Nasce all’ex cinema Astra il palazzo dei giovani 

Entro fine anno pronti gli spazi al servizio di una serie di associazioni locali Accanto alle sale per gli incontri, aree per allestire mostre, concerti, spettacoli


di Fabio De Villa


BRESSANONE. Prende forma la nuova sede della cultura giovanile a Bressanone. L’ex cinema Astra, infatti, si sta trasformando in un vero e proprio punto di riferimento, uno spazio multiservizio riservato ai ragazzi dai diciotto anni in su, con eventi organizzati senza tener conto della lingua che si parla. È stata dura ma alla fine i risultati non stanno deludendo le aspettative. Anzi, i lavori per il risanamento dell’ex Astra da 2,4 milioni di euro sono a buon punto e vedranno la fine entro l’anno.

Nei giorni scorsi l’ingegnere Renato Sette, responsabile del progetto, ci ha accompagnato in anteprima a vedere gli spazi del futuro centro culturale giovanile realizzati accanto alle sale civiche del Forum e i lavori di risanamento in corso all’interno dell’ex cinema di via Roma. “In primo luogo abbiamo dovuto adeguare il tutto ai piani antincendio, mentre la cosa più difficile da concepire era il fatto che - avendo diverse associazioni che utilizzeranno queste sale - bisognava essere flessibili con gli spazi. In futuro, infatti, si potrà passare velocemente dalla predisposizione di un concerto a un’esposizione artistica o uno spettacolo teatrale semplicemente spostando delle tende e qualche mobile posizionato su rotelle. Spazi “multitasking” quindi, che si adegueranno a seconda delle esigenze del calendario. La sala principale rimarrà di forma circolare e potrà ospitare circa 200 persone, mentre l’ingresso fungerà anche da zona espositiva, di intrattenimento per il pubblico, cocktail bar o di backstage per un concerto. La parte nuova si trova al piano interrato, posizionata a sud dell’edificio e avrà la funzione di appoggio ai camerini per concerti, eventi, spettacoli teatrali e via dicendo. Nella zona opposta del piano interrato, invece, sono stati realizzati i camerini con i relativi spazi per gli ospiti e due eventuali sale prove a disposizione. Saranno disponibili anche armadietti studiati per gli strumenti musicali, che potranno essere affittati ai musicisti. Un montacarichi collegherà il piano interrato con quello di superficie, avendo anche la funzione di ascensore per i diversamente abili. Interventi, questi, di certo non facili per via dei vincoli imposti dalla tutela delle belle arti. La cosa bella di questo progetto è che è stato condiviso da tutte le associazioni interessate e in futuro nessuno potrà lamentarsi del fatto che non è stato coinvolto nello studio degli spazi. Ognuno ha fatto la sua parte e ognuno ha dovuto scendere a piccoli compromessi per venire incontro alle esigenze degli altri. Il gruppo di lavoro, infatti, si è incontrato più volte con gli architetti dello studio di Matteo Scagnol e di Arthur Pichler per adattare il progetto alle esigenze di tutti”.

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