IL DRAMMA

Omicidio di Bressanone, parlano i vicini e un'amica di famiglia

Le prime reazioni di chi conosceva la vittima Monika Gruber ed il marito, arrestato, Robert Kerer 

Il marito aveva un biglietto in tasca: "Sono un assassino"



BRESSANONE. C'è poca voglia di parlare al Residenz Dominik, dove si è consumato il dramma che ha portato alla morte di Monika Gruber, di 57 anni. Solo Maria Hofer ed il marito Enzo Russo, che vivono in una casetta, adiacente allo stabile della tragedia, raccontano qualcosa. «Vedevo la signora Gruber quasi tutti i giorni - spiega Maria, affacciandosi al portoncino e parlando quasi sottovoce - e ci salutavamo sempre. Non abbiamo mai parlato, ma era una donna sorridente e solare. Salutava me in tedesco e mio marito in italiano. Non di rado mi capitava di vederla al bar che si trova vicino al cimitero. Se ne stava seduta al tavolo e leggeva il giornale. È una tragedia terribile».

Incredula, poi, un'amica di famiglia, che, riferendosi a Robert Kerer, fermato verso le 23 di giovedì sera (19 aprile) vicino ai binari della stazione con un biglietto in tasca in cui ammette il delitto, ricorda l'amore dell'uomo nei confronti della moglie: «Adorava Monika. Quando ne parlava si capiva che le voleva un gran bene. Monika ha avuto qualche problema di salute ma per quanto ne so ne era anche uscita: erano una coppia collaudata». 













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