Rapina in gioielleria, premiati i due eroi 

Il prefetto ha incontrato il panettiere e il barista che hanno placcato e disarmato il lituano che ha picchiato la titolare


di Fabio De Villa


BRESSANONE. Il commissario del governo per la provincia di Bolzano Vito Cusumano ha ricevuto, premiato e ringraziato ieri nell’ufficio del sindaco di Bressanone Peter Brunner i due brissinesi che hanno contribuito alla cattura del rapinatore lituano che lunedì mattina ha tentato un colpo alla gioielleria “Gstader” in centro storico. Si tratta di Christian Gasser, del 1976, titolare insieme ai fratelli della catena di panifici Gasser, e di Robert Calissi, del 1984, gestore con la famiglia del bar Stella di via Mercato Vecchio.

Sono stati loro a placcare il malvivente e a disarmarlo dopo la tentata rapina alla gioielleria. E loro raccontano quanto accaduto in quei concitati momenti di lunedì mattina.

“Ero appena arrivato in panificio quando la mia commessa mi ha riferito che stava accadendo qualcosa alla signora Doris Putzer della vicina gioielleria – racconta Christian Gasser - Istintivamente mi sono diretto verso il suo negozio ed è in quel momento che il rapinatore è uscito. Ho inseguito questa persona che era visibilmente disorientata, inizialmente non sapeva se girare su via Bastioni o via Mercato Vecchio. È uscito prima camminando, poi quando mi ha visto ha cominciato a correre”

Gasser non sapeva che l’uomo era armato: “Mi è stato riferito solo in seguito - dice - Probabilmente mi sarei comportato in maniera diversa se lo avessi visto uscire con la pistola in mano, ma in quel momento ho pensato solo di fermarlo prima che si dileguasse. L’uomo nella su corsa ha travolto una signora anziana e io sono riuscito comunque a bloccarlo a circa 50 metri di distanza dal negozio, anche perché lui è caduto rovinosamente in terra dopo aver perso l’equilibrio”.

Se gli si chiede se ha avuto paura, Gasser risponde che non ci ha pensato: “Ho reagito istintivamente. La polizia poi è arrivata subito. Sono stati tempestivi, in pochi minuti una volante era sul posto”.

Parole analoghe arrivano da Rober Calissi: “Avevo il bar pieno e c’era molto lavoro. Nonostante questo ho sentito urlare in strada e sono corso fuori a vedere - racconta - ho visto il titolare della panetteria Gasser che aveva bloccato in terra un uomo sulla quarantina. Non ho capito subito cosa stava succedendo, ho pensato a uno scippo, ma mai mi sarei aspettato che fosse un rapinatore”. E allora Calissi è “corso a dare una mano a Christian (Gasser, ndr), volevo aiutarlo ad immobilizzare il malvivente quando mi sono accorto della pistola che quello aveva perso in strada. Il rapinatore era a terra, immobilizzato, ho pensato così di bloccare l’arma in terra e di spostare i passanti per mettere in sicurezza l’area fino all’arrivo della polizia. Ho reagito d’istinto, ma il mio è stato solo un ruolo marginale in tutto il contesto. Probabilmente chiunque si sarebbe comportato in questo modo. Ho fatto solo la mia parte”.

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