Ritrovate al lago di Varna 917 bombe in soli 4 giorni
È intervenuta la Marina Militare del Nucleo sminamento difesa di Ancona Ogni ordigno conteneva 700 grammi di esplosivo, sub in azione a 7 gradi
VARNA. Poco meno di un migliaio di bombe della Prima guerra mondiale sono state rinvenute dagli uomini della Marina Militare nel laghetto di Varna. Ciò signifca che gli ordigni - in totale 917 - sono rimaste sul fondale per un secolo. Le delicate operazioni di recupero sono state effettuate nei giorni scorsi, dal 9 al 12 aprile, grazie all’apporto dei palombari della Marina Militare appartenenti al Nucleo sminamento difesa antimezzi insidiosi di Ancona. Sono stati proprio loro a rimuovere i pericolosi ordigni dopo una dettagliata segnalazione della Prefettura, che si è mobilitata dopo una segnalazione di alcuni privati cittadini, comprensibilmente preoccupati. Questo è bastato per procedere con la richiesta di intervento di bonifica d’urgenza condotto dal Gruppo Operativo Subacquei della Marina Militare. Gli ordigni sono stati recuperati ad una profondità tra i 2 e 5 metri, sono stati identificati come ordigni risalenti al primo conflitto mondiale e di provenienza austroungarica.
Le bombe sono state poi consegnate agli artificieri del 2° Reggimento Guastatori di Trento della brigata alpina Julia dell’Esercito che hanno poi provveduto alla distruzione all’interno di una cava. È la quarta volta che i sommozzatori perlustrano il fondale del lago per cercare ordigni. Dall’anno scorso infatti, i militari hanno trascorso 15 giorni nelle acque del lago dove sono state rinvenute complessivamente 2.894 bombe che contenevano ciascuna circa 700 grammi di esplosivo. I militari hanno operato in condizioni molto difficili con una visibilità subacquea inferiore al metro e la temperatura dell’acqua di 7 gradi.
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