«Schenoni, per il futuro un progetto condiviso» 

L’interrogazione. I consiglieri Ecosociali preoccupati per gli scenari relativi all’ex caserma «Offre nuove prospettive per lo sviluppo della città ma può essere occasione di speculazione»


TIZIANA CAMPAGNOLI


Bressanone. "Cosa sarà ora dell’area dell’ex caserma Schenoni a Millan e chi deciderà sul suo utilizzo?” L’hanno chiesto con un’interrogazione i tre consiglieri Ecosociali Markus Frei, Verena Stenico ed Elisabeth Thaler, preoccupati, scrivono, per il fatto che "fino ad oggi il progetto non è stato dibattuto in consiglio comunale e i termini di intervento scadono a fine giugno. Perciò – sottolineano i tre consiglieri - vogliamo sapere dal sindaco Peter Brunner come intenda intervenire e se pensa di coinvolgere anche il consiglio comunale e la popolazione”.

Una prima risposta, rassicurante in questo senso, Brunner l’ha già data, ma gli Ecosociali insistono: appreso che la Provincia intende inserire diverse aree militari, tra cui appunto la Schenoni, in un fondo di investimento, il loro appello è che il futuro utilizzo dell’area venga deciso coinvolgendo i cittadini.

Inoltre, sottolineano che la Provincia precisa che "il coinvolgimento comunale deve in prima istanza consentire in tempi definiti di raccogliere indicazioni, pareri, fabbisogni e aspettative al fine di descrivere massimo 3 scenari di valorizzazione ipotizzati” e chiedono se “il consiglio comunale verrà informato degli scenari ipotizzati? Quali sono gli scenari di valorizzazione ipotizzati dalla giunta” e chi sarà il referente del Comune per il progetto Schenoni.

“Una grande area come l’ex Schenoni, posizionata a metà strada tra il centro storico e Millan, a ridosso della zona artigianale Castellano e tra le case, offre sicuramente nuove prospettive per lo sviluppo della città ma è anche occasione di speculazione – continuano i consiglieri verdi di opposizione nella loro interrogazione - Come sempre, in questi casi, si tratta di rispettare tutti gli interessi delle diverse parti in causa e questo è compito dell’amministrazione comunale e della politica comunale".

Secondo gli ecosociali un esempio di buona pratica a questo riguardo è stato dato dal Comune di Silandro che ha posto le basi per l’utilizzo di un’area ex militare "coinvolgendo a tempo debito e con grande partecipazione la popolazione, studiando un progetto che è già in fase di attuazione. Qui a Bressanone – continuano i consiglieri d’opposizione - c’è ancora uno spiraglio di tempo per poter intervenire e dare la possibilità alla popolazione di esprimere un proprio parere e speriamo che il sindaco Brunner ci offra questa possibilità”.

E la risposta di Brunner è arrivata subito. Sottolineando che l’inserimento dell’ex Schenoni in un fondo immobiliare "non potrà che facilitare la concretizzazione del progetto", Brunner precisa che lui agli ecosociali avrebbe già risposto, assicurando che sicuramente la popolazione sarà coinvolta nella decisione finale riguardante l’ex Schenoni. “Grazie all’inserimento dell’areale dell’ex Schenoni in un fondo immobiliare la Provincia intende creare sinergie tra enti pubblici e privati – spiega Brunner – Da soli, infatti, non potremmo mai trovare finanziamenti per valorizzare tutta l’area”.

“Ora - spiega ancora il sindaco di Bressanone - stiamo analizzando tutta una serie di aspetti e cioè il fabbisogno per quel che riguarda l’edilizia, il sociale, il verde, le scuole e alla fine arriveremo ad elaborare una serie di proposte che poi illustreremo ai cittadini, soprattutto quelli che abitano a Millan. Insomma, sul futuro dell’area ex Schenoni potranno dire la loro anche i cittadini, dando idee e facendo proposte. Il tutto sarà poi discusso con la Provincia e gli investitori privati ed escludo che ci possano essere speculazioni anche se è ovvio che chi investe vuole anche il suo guadagno”.

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